Albertino
“Se mi va male con M2O faccio il contadino!”
di Elisa Panto
Chi non conosce Albertino, una delle voci più famose del panorama radiofonico italiano. Lo abbiamo incontrato nella sua nuova radio M2O.
Ci racconti i momenti più emozionanti della tua carriera radiofonica?
I momenti più belli sono quelli degli anni ’90, in cui il mio programma e il mio personaggio sono esplosi, anche al di sopra delle mie aspettative, è stata una decade importante, un periodo magico.
Due anni fa sei diventato direttore di M2O, come ti senti in questo nuovo ruolo?
In radio ho sempre fatto un po’ di tutto, dalla regia alla scelta della musica e di molti personaggi. La responsabilità che oggi ho in più rispetto a prima è che sono da solo, anche se adesso ho un bel gruppo di lavoro che mi aiuta. Il cambiamento mi ha fatto molto bene!
“Se mi va male con M2O faccio il contadino!”. Ci racconti questa tua passione per la campagna?
I miei amici ridono molto di questo ma l’attrazione verso madre natura è, secondo me, una fase della vita. In un momento in cui il green è sulla bocca di tutti, io l’ho anticipato! Appena posso vado in Toscana, ma anche a Milano ho trovato del green…poca roba!
In realtà è stato subito un successo! Te lo aspettavi?
Non me l’aspettavo ma lo speravo! Abbiamo fatto un bel lavoro di rebranding, che è ancora più difficile di fare una start up, è stato molto stimolante. M2O rispecchia il mio mondo, è una radio che si presta bene per andare sul territorio.
Cosa ti piace e cosa ti preoccupa dei ventenni?
Mi sembrano un po’ smarriti, vedo mancanza di passione. I social sono uno strumento interessante e utile perché non hanno filtri e arrivano direttamente. C’è però la percezione che tutti possano diventare famosi senza saper far niente, è un male di questo periodo storico, il talento ci vuole.
Un tuffo nel passato…ti ricordi come era la cameretta di Albertino e Linus?
Me la ricordo perfettamente! Era una cameretta semplice, veniamo da una famiglia modesta, avevamo una radio, non uno stereo ma una radio vera, sempre accesa, da cui è nato l’amore, prima per la musica e poi per le voci, al punto che poi, prima mio fratello e poi io, abbiamo avuto voglia di provarci.
Uno dei tuoi personaggi a cui sei più legato?
Sicuramente Ranzani, ha diversi anni ma resta sempre attuale anche se adesso non lo faccio più.
Ti abbiamo visto tante volte a Jesolo al mitico Muretto, che ricordi hai e come vedi la ripresa?
Ho dei ricordi meravigliosi. Con Tito (Pinton ndr) ho ritrovato la voglia di suonare davanti alla gente, mi ha dato un sacco di opportunità di fare cose importanti, come sulla spiaggia del Faro. E poi per otto stagioni ero dj resident al Muretto, dove ho potuto esprimermi e suonare anche musica un po’ più ricercata.
La ripresa purtroppo la vedo molto male. Io sono a favore del rispetto delle regole e delle restrizioni ma deve valere per tutti, in questo caso vale per tutti fare qualsiasi cosa senza controllo tranne che per le discoteche, è una beffa.