Un tempo era utilizzata come fortino per controllare una zona strategica, sospesa tra laguna e campagna. Sulla sponda destra del fiume Sile, a pochi chilometri dal centro storico, è possibile ancora oggi visitare i resti della Torre del Caligo, un’opera che rappresenta una testimonianza tangibile della storia antica della città.
Ci si arriva percorrendo via Drago Jesolo, un’arteria che costeggia il fiume e che conduce poi nel cuore della laguna. Un itinerario ideale, utile a scoprire territori che regalano scorci di natura straordinari e ricchi anche da un punto di vista legato alla flora e alla fauna. Ma anche all’archeologia.
Secondo gli storici la Torre del Caligo, o “Torre della Nebbia” (“Caigo” in dialetto veneziano), sarebbe stata eretta nel periodo medievale. Serviva a controllare i canali diretti a Venezia ed anche a far pagare i pedaggi a chi voleva entrare in laguna, visto che lungo l’omonimo canale passavano i carichi commerciali che prendevano la via del capoluogo lagunare. Tuttavia, con l’apertura delle Porte del Cavallino, nel XVII secolo, i traffici si spostarono dando vita ad una via alternativa. Accanto al fabbricato si racconta che vi fossero anche degli edifici sacri, tra cui un monastero. Le mappe antiche, infine, indicano la presenza di una seconda torre, ora inesistente. Era uguale alla prima, ma situata sul lato opposto del canale Caligo, in località Lio Maggiore.