Paolo Ruffini
“Ci vuole più leggerezza”
di Alessio Conforti
Lo abbiamo visto al cinema, in televisione e a teatro. A tutti gli effetti è uno dei personaggi più amati dal pubblico italiano. Paolo Ruffini, attore e regista livornese, ha partecipato di recente alla nuova campagna di moda lanciata dallo stilista veneziano Massimo Vello.
Paolo, che significato diamo a questo momento storico “particolare”?
Sicuramente che esiste un qualcosa di più contagioso di un virus, che è la felicità. La felicità di stare con gli amici e sorridere. C’è bisogno di ritrovarsi.
Come mai?
Perchè questa situazione ci ha portati a tanto isolamento mentale, sembra che non si riesca più ad avere relazioni con le persone. E invece ogni ricorrenza, anche un semplice evento di moda, diventa un’occasione sociale. E io sono più a favore del sociale che dei social…
Ti abbiamo visto al cinema, nei teatri, in televisione. Qual è il palcoscenico che più ti rappresenta?
Il teatro!
Perchè?
Perchè a teatro siamo veri, al cinema siamo grandi grandi e in televisione siamo più piccini. Il teatro non ti inganna. E oggi c’è bisogno di questo.
Lo scorso Natale sei stato protagonista di una trasmissione su Italia1, dal titolo “Up &Down”. È stato lanciato un messaggio importante…
È un progetto a cui tengo molto, dedicato alle persone con sindrome di Down. Sono speciali. Frequentano molto l’abbraccio, il contatto e hanno una confidenza con la felicità che per esempio a me a volte manca. Mi annoio molto con gli altri, mi annoio poco con loro.
Cosa ti lascia questa esperienza?
In questo momento storico in cui siamo tutti legati e tesi alla perfezione, stare con loro significa avere riconoscenza nei confronti della vita, che può essere sempre meravigliosamente anormale. Credo che la diversità sia una grande risorsa e una grande occasione. Siamo tutti unicamente diversi: questo è quello che ho imparato stando con loro.
Estate 2021: avranno ancora successo i film dedicati alle vacanze che tanto piacciano al pubblico italiano?
È un domandone. La voglia di vacanza c’è da parte di tutti e anche troppa. Rispetto al cinema quello che manca è la voglia di scherzare, che non c’è in giro. Per ridere bisogna farlo su noi stessi e oggi tutti ci prendiamo tremendamente sul serio. Bisogna darsi una ridimensionata. Con un pochino più di leggerezza anche i film comici torneranno a essere comici.
Ecco, in questo senso cosa farà in futuro Paolo Ruffini?
Semplice. Continuerà a fare il piccino!