JJ6_ORIETTA BERTI

L’usignolo emiliano che conquista il pubblico da più di 50 anni.

di Claudia Ferronato

La sua splendida voce ci accompagna dal 1963, quando vince la manifestazione per “Voci Nuove” al Teatro Municipale di Reggio Emilia, cantando il brano “Il cielo in una stanza” (intepretato nel ’60 da Mina).

 

  • Qual è stato il suo 45 giri d’esordio?
    “Non ci sarò”, devo molto a Giorgio Calabrese che mi aveva notata in un concorso per voci nuove a Reggio Emilia, ero minorenne e, per convincere mamma a lasciarmi andare a Milano, mi aveva sistemata presso un pensionato delle suore. La notorietà è arrivata nel 1964 grazie alle canzoni di Suor Sorriso, come “Dominique”. 
  • E poi la prima vittoria alla trasmissione radio “Un disco per l’estate”!
    Sì, cantavo “Tu sei quello” e poi, nel ’66 a Sanremo, ho presentato “Io ti darò di più” scritta da Memo Remigi. Da allora è iniziata una lunghissima carriera di innumerevoli brani, manifestazioni, trasmissioni televisive, premi e copertine di giornali. La bella melodia italiana interpretata da me ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.
  • Quali sono le qualità di un bravo interprete?
    Una voce importante e molto estesa, prima di tutto. Circondarsi di professionisti seri e maturare esperienze personali.
  • Oggi esiste una cantante che le somigli?
    No, ognuna ha una propria personalità e rispecchia il periodo in cui vive, non possono esserci paragoni. 
  • Prima il ricco cofanetto che raccoglie i primi 50 anni di carriera e ora?
    Nel 2020 esce il secondo cofanetto, per i 55 anni sulle scene, sto selezionando i brani. Dagli anni 80 mi autoproduco e quindi seguo con attenzione ogni parte della realizzazione dell’opera. Nel frattempo, quest’estate, sarò in tour e poi riprenderò, in autunno, con le trasmissioni televisive.
  • C’è una canzone che canta sempre volentieri?
    Un brano che mi piace tanto è “Quando l’amore diventa poesia”.
  • L’outfit quanto è importante?
    Moltissimo, per fortuna ora ci sono gli sponsor che scelgono per noi! All’inizio dovevo comprarli e, oltre al costo, non era facile scegliere.
  • A proposito di look, una curiosità: la sua collezione di guepières?
    Sono cose intime, non le porto mica, le colleziono e basta, anche le camicie da notte che sembrano abiti da sera. Arrivo a 90 pezzi e mi fermo, come nel caso delle acquasantiere in cloisonné. 
  • La lettera O si ripete spesso nella sua vita!
    È iniziato tutto dall’incontro con mio marito Osvaldo, la sua mamma Odilla e il nonno Oreste, mia mamma si chiama Olga. Il primo maschio Omar è arrivato dopo aver conosciuto Omar Sharif. Poi siamo sopravvissuti a un brutto incidente d’auto, stavamo ascoltando un nastro di Otis Redding e così il mio secondogenito si chiama Otis. Abbiamo anche gli animali Otello e Olimpia (oltre a 9 gatti e ai pesciolini).
  • È mai stata a Jesolo?
    Sono stata a Jesolo per un concerto tanti anni fa. Ci tornerei volentieri, il pubblico che mi regala sempre tanto affetto. 
  • Baglioni, Fazio, Fabio Volo, ha anche accompagnato i Måneskin nel loro van!
    Sì siamo andati a Zurigo, nello stesso locale in cui ero stata tanti anni prima come ospite d’onore, ricordo gli svizzeri che si commuovevano ascoltando le canzoni italiane, ho firmato tantissimi autografi.
  • Per concludere, ci racconta di Masterchef?
    Sono arrivata seconda ma che fatica! Per 45 giorni si usciva dall’hotel alle 8 di mattina e si rientrava a mezzanotte. Ho imparato molto ma quando sono tornata a casa non mi sono più avvicinata ai fornelli per 15 giorni. Oggi però ho preparato un bel ragù con la salsiccia fresca. Buonissimo, lo mangiamo con le tagliatelle all’uovo o il risotto, il resto lo metto in frigo così, quando ne abbiamo voglia, è già pronto. 
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