Intervista ad Massimo Boldi

I suoi film e i suoi personaggi sono un cult della risata, entrati a far parte di intere generazioni. Abbiamo incontrato Massimo Boldi a Jesolo, per l’evento “Viva l’Italia, la settimana del cinema italiano”.

Come hai iniziato la tua carriera cinematografica?

Sai che non mi ricordo? (ride ndr). Pensa che questo è il 50esimo anno in cui faccio questa professione: dal ‘74 con Cochi e Renato e Raffaella Carrà a Canzonissima, quando la televisione era ancora in bianco e nero.

Come facevi a far ridere il pubblico?

Io non lo so, ridevamo noi della nostra compagnia, la gente ci guardava in modo sospetto e poi le nuove leve degli anni ‘70 hanno portato questa comicità che ha contagiato tutti.

Fai ridere anche le nuove generazioni: come è cambiata la comicità nel corso degli anni?

La cosa divertente e molto simpatica per me è che non ci sono solo quelli della mia generazione che ridono con le mie battute ma ci sono anche i figli dei loro figli (quindi siamo arrivati alla quarta generazione) che seguono i film che ho fatto con Cristian De Sica, Neri Parenti, Carlo Vanzina. Guardano tuttora il filone natalizio dei film: queste persone ti seguono, ti vogliono bene e pensano che tu sia eterno.

Chi è secondo te un “Higlander” della cinematografia italiana?

Chi potrebbe essere…Forse Cipollino? (ride ndr).

Hai collaborato con moltissimi attori. C’è qualche artista con cui non hai collaborato e con il quale ti piacerebbe fare qualche film?

Se avessi la macchina del tempo mi piacerebbe fare qualcosa con Totò e Charlie Chaplin.

Tra tutti i film che hai fatto ce n’è uno che ti piace particolarmente rispetto agli altri?

Ne abbiamo fatti parecchi, rido ogni volta che li rivedo quindi vuol dire che mi piacciono tutti.

Che rapporto hai con Jesolo?

Conosco Jesolo perché ho avuto delle amiche jesolane e con una, tra l’altro, mi ci devo trovare più tardi (ride ndr).