Giorgio Vanni
“Le canzoni dei cartoni animati, musiche che non ci lasciano mai”
di Alessio Conforti
Quante volte ci siamo affezionati alla sigla di un cartone animato, canticchiandone il ritornello anche a distanza di anni? La risposta a questa domanda è più che mai scontata: tante. Lo sa bene Giorgio Vanni, cantante e chitarrista italiano, voce di brani famosi come quelli che hanno accompagnato opere audiovisive del calibro di Pokémon, Dragon Ball, Maledetti Scarafaggi, Yu-Gi-Oh e Beyblade, solo per citarne alcune. Musiche, come altre, che accompagnano la crescita dei più piccoli e che non si scordano mai, anche a distanza di decenni. L’artista milanese è stato protagonista di un evento al Centro Piave di San Donà.
- Giorgio Vanni, sei la voce di intere generazioni. Dove sta andando questo particolare settore musicale?
La musica dei cartoni animati da tempo è un vero e proprio genere: continua a funzionare. Per fortuna c’è un pubblico affezionato che ascolta le sigle, anche a distanza di anni. Ne rimane legato, affezionato. E’ una cosa bella. - E la musica in generale?
Tra i più giovani sta andando benissimo. I teenagers sono i fruitori principali, per esempio con nuove forme come il trap. In generale la musica non muore mai, anche se alcuni stanno cercando di farla morire. - A chi si riferisce?
Ai discografici non competenti. - Tornando alla “sua” musica, oltre ai brani più datati ce ne sono sempre di nuovi…
Esatto. Io e l’Ammiraglio Max (Max Longhi ndr), con il quale compongo tutte le sigle, andiamo avanti con nuovi pezzi come “Dragon Ball Super”, “Pokemon Go” e “Supereroi” assieme a dj Matrix. - Hai raggiunto la popolarità anche grazie ai nuovi mezzi di comunicazione: social, web, internet. Come immagini il cartone animato tra 15 anni?
Me lo immagino un po’ più tecnologico, ma il revival ci sarà sempre. A meno che non inventino una cosa nuova e pazzesca. - Qual è la sigla più di successo in questo periodo?
“My hero academia”. - Il tuo ultimo prodotto?
“Alpacarl”, sigla per un cartone fighissimo e indipendente. Con me hanno lavorato l’Ammiraglio Max, il Nostromo Daniele Cuccione e la grandissima Alessia Spera, che ormai da tempo si occupa dei testi. - Tante volte si ascoltano le sigle dei cartoni animati e ci si chiede: ma dietro a quella voce, chi ci sarà mai?
Hai detto bene. Un tempo era più difficile scoprirlo. Oggi, grazie alla tecnologia e al web, si riesce a conoscere la faccia di chi canta, compone e produce. - Che effetto fa?
È una bella sensazione, perché questo affetto lo ritroviamo anche nel corso degli spettacoli. Prima tutto ciò si disperdeva. - Che cosa farà Giorgio Vanni da grande?
Continuerà a rimanere piccolo, a non crescere mai. - Un eterno Peter Pan…
Dobbiamo esserlo tutti, tener sempre viva questa parte di noi. Anche nell’adulto più tremendo c’è sempre un Peter Pan: dobbiamo rispettarlo!