Mihovil Nakić

“Vincere le Olimpiadi, la cosa più bella che possa capitare”

di Riccardo Ferrazzo

Tra i giocatori e gli allenatori di basket più noti del Vecchio Continente c’è Mihovil Nakić in visita a Jesolo nelle scorse settimane. Figura indimenticabile tra gli amanti della pallacanestro, con la Jugoslavia ha disputato due Olimpiadi (Mosca 1980 e Los Angeles 1984) e due Europei (1979, 1985). Nella sua lunga carriera ha ricoperto anche il ruolo di dirigente sportivo.

Benvenuto in città Mihovil! Come ti sembra?

E’ la prima volta che vengo a Jesolo e mi piace molto. Un territorio che ha mare, laguna e due grandi fiumi (il Piave ed il Sile ndr.). Poi è vicina a Venezia, quindi non può che essere bella.

Come ti sei avvicinato al mondo del basket?

Quando avevo 15 mi stavo avvicinando a questo sport e proprio nel 1970, quando la Jugoslavia ha vinto i mondiali, mi sono appassionato sempre di più.

Hai collezionato moltissime vittorie. Quale porti nel cuore?

Per ogni sportivo vincere le Olimpiadi è la cosa più bella che possa capitare nella vita, perché vuol dire che hai dato il massimo e sei arrivato prima di tutti. Poi con la mia squadra, nel 1985 alla Coppa Campioni di Atene, abbiamo vinto contro il Real Madrid. Queste sono le vittorie che ricordo maggiormente.

Com’è cambiato il basket in questi anni?

Ha avuto dei cambiamenti molto importanti. Nei paesi piccoli come il mio abbiamo sempre prodotto talenti, ma quando giocavo io dovevi sempre stare dentro i club, solo quando scadeva il contratto i giocatori potevano andare via.

Come funzionavano le cose all’epoca?

Nelle piccole città anche gli sponsor erano pochi e purtroppo per gestire grandi potenziali giocatori ci servivano grandi numeri a livello economico. Cosa che potevi fare sono nelle grandi città, dove giravano più sponsor, quindi nei grandi club.

Cosa ti piacerebbe dire a un ragazzo che si sta avvicinando al basket?

Che deve avere tanta passione per fare questo sport. Non deve pensare subito ai soldi, perché nessuno di noi quando ha iniziato ha pensato un giorno di diventare un giocatore grande e famoso.