di Martina B. Tagliapietra

Venezia è una città unica al mondo, ha una storia a sé, è isolata dalla terra ferma ed è isolana in tutti i sensi. 

È una città turistica, ma allo stesso tempo è poco accogliente; se ospita ogni anno milioni di visitatori lo fa dettando loro le proprie regole, cambiando volto ad ogni stagione: stivali di gomma, scarpe comode, traghetti e battelli, pochi passeggini e tante scale. Lo stesso succede con il Natale, se da un lato Venezia accoglie questa festa e si prepara in tutti i suoi campi e campielli rendendosi ancora più luminosa, in questo periodo dell’anno anche il Natale per entrare in città deve saper stare alle sue regole. Babbo Natale, arrivato in laguna, impara a scendere dalla slitta e viaggia in gondola, le luminarie attraversano i canali e non le strade, infine l’albero per portare un clima natalizio in piazzetta San Marco è disposto a bagnarsi e a conoscere il fenomeno dell’acqua alta. Anche l’attesa del Natale, l’avvento e il suo calendario in questa città lasciano il posto ad un inconsueto almanacco, quello delle maree. Venezia tra novembre e dicembre vive e si organizza in funzione di questo fenomeno naturale, ordinario e passeggero ma che la riporta sul piano della sua realtà e le ricorda di essere un’isola. 

Vive in simbiosi con la sua marea, è una città semidiurna con due massime e due minime ogni giorno, sei ore cresce e sei ore cala. In autunno e in inverno si ambienta guardando più alla luna e alla sua forza gravitazionale che al sole, negli ultimi mesi dell’anno impara a scandire le sue giornate non come parentesi tra albe e tramonti ma come alternarsi di flussi e riflussi del mare. Ridisegna le meridiane e riscrive un’orologeria nuova, a livelli di marea, non più a quadranti solari. Una logica inconsueta, unica nel suo genere che rende questa città ancora più singolare. 

Anche il Natale qui diventa speciale e resta sospeso come una gondola sull’acqua. Come durante la ricorrenza di qualche anno fa, nel 2019 la marea ha raggiunto un picco di centodiciannove centimetri: sulla città splende il sole ma a San Marco c’è acqua alta, la laguna circonda l’albero di Natale e per comprare gli ultimi regali dall’antivigilia al 25 dicembre si cammina sulle passerelle. 

Se Babbo Natale di solito indossa scarponi da neve, qui si risvolta i pantaloni e calza stivali di gomma. 

Ci scusiamo con le renne per il disagio, il bollettino maree non conosce festività!

Travel Journal

Piazzetta San Marco

Piazzetta San Marco è lo spiazzo che guarda al Bacino di San Marco tra il Palazzo Ducale e la biblioteca Marciana ed è proprio qui che, anche quest’anno, si potrà ammirare il simbolo del Natale. L’albero in piazzetta San Marco è un’installazione ormai divenuta istituzione, in tutta Venezia rappresenta la festività. Singolare nella sua maestosità quest’albero è il più veneziano di tutti, nessuno come lui è tanto esposto all’andamento delle maree tanto che nell’anno 2019 ha conosciuto anche il fenomeno dell’acqua alta con ben 119 centimetri, proprio il 25 dicembre.

Campo Santo Stefano

A due passi da piazza San Marco, nell’omonimo sestiere lo spazioso campo Santo Stefano ospita il mercatino di Natale della città. Al centro del campo, uno dei più ampi dell’isola, si erge la statua di Nicolò Tommaseo che nel periodo natalizio sarà circondata da numerose bancarelle. Grazie agli oltre trenta chalet la piazza, che si trova nel cuore di Venezia, si trasforma in un piccolo villaggio di Natale capace di offrire prodotti enogastronomici tradizionali come il mandorlato ed altri oggetti dell’artigianato tipico della città: dal vetro di Murano alle maschere veneziane. 

Chiesa dei Frari

La basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari è situata nell’omonimo campo nel sestiere di San Polo ed è la chiesa più grande della città. Sulla scia di una lunga tradizione francescana da diversi decenni i frati realizzano proprio qui il presepe più bello e più famoso dell’isola. Un presepe realistico che vede muoversi molti dei personaggi che lo compongono e che, con instancabile cura, ogni anno viene rinnovato e non si presenta mai uguale a quello del Natale precedente. È visitabile entrando dalla porta laterale della Chiesa dei Frari dove sorge la cappella di San Pietro.  

Teatro La Fenice

Si trova nel sestiere di San Marco in campo San Fantin, La Fenice è il più grande palco e il principale teatro della lirica veneziana e non solo. Distrutto due volte a causa di incendi, viene poi subito riedificato seguendo il progetto originale. Tutt’ora rappresenta una vera e propria istituzione della musica, dell’opera e della sinfonia sul piano mondiale. È proprio qui che da ormai vent’anni si tiene il Concerto di Capodanno, tradizione che dal 2004 ad oggi non si è mai interrotta mantenendosi anche durante la pandemia. Un teatro che brucia ma non crolla e non si ferma mai. 

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Pubblicato da: Redazione il 04/12/2023

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