JJ14_Teo Teocoli

“Far ridere, la mia passione”

di Alessio Conforti

Ha divertito il pubblico di tutte le età, come accade sempre quando sul palco (o in televisione) compare lui. Teo Teocoli, all’anagrafe Antonio Teocoli, è stato protagonista nei mesi scorsi di uno spettacolo che porta il suo nome e che prima del lockdown ha spopolato nei teatri di tutta Italia. L’artista tarantino ripercorre senza sosta monologhi e aneddoti della sua vita, senza far mancare le celebri imitazioni di personaggi del calibro di Adriano Celentano, Maurizio Costanzo, Cesare Maldini, Ray Charles e tanti altri. Lo abbiamo incontrato al teatro “Russolo” di Portogruaro, proprio a ridosso dell’entrata in scena.

 

  • Da dove nasce l’idea di “Tutto Teo”?
    Più che un’idea lo spettacolo rappresenta il mio modo di intendere questo lavoro. A cominciare dal cabaret, dove si entra in scena da soli o al massimo in due. “Tutto Teo” è divertimento: una rappresentazione dove cerco di far ridere il pubblico nella maniera più semplice possibile. Questo è il mio mestiere. 
  • Che cosa la gratifica maggiormente?
    Poter parlare della mia vita, che è stata molto movimentata. Grazie a queste rappresentazioni ho potuto portare in scena grandi esperienze vissute, come per esempio quella in Spagna, che ricorre spesso nei vari spettacoli. 
  • Una cosa che non manca mai?
    Improvviso molto. Riesco a fare le imitazioni di molti personaggi, che ormai mi vengono quasi spontanee. Questo l’ho imparato da mia madre, che da piccolo mi faceva le voci di tutto il condominio: le imitazioni le ho proprio dentro.
  • Televisione, teatro e cinema. Cosa ama di più?
    Il teatro. L’ho scoperto molto tardi, a dire il vero. 
  • Come mai? 
    Ho fatto molti spettacoli da giovane. Nelle discoteche, nei “dancing” (allora si chiamavano così) e anche nelle piazze. Il primo lavoro, dopo il periodo da cantante nei vari gruppi come Camaleonti o PFM, è stato il cabaret. Ci arrivai dopo aver conosciuto Enzo Jannacci, innamorandomi di questo genere.
  • Com’era allora la sua carriera?
    A quei tempi davo vita a esibizioni ancora troppo legate al rock. Quando ho cominciato a lavorare tutte le sere al Derby di Milano, venivo dalla commedia musicale. Lì ho imparato tante cose, che ho portato nel cabaret con formule differenzi perché non facevano parte di quegli anni. All’epoca si usavano molto gli spettacoli dialettali, mentre io ero proiettato più in avanti, musicalmente parlando ma non solo.
  • Una sua caratteristica…
    Ho sempre fatto lo spiritoso, fin da piccolissimo. Mi dicevano: “Hai solo 4 anni, come ti vengono queste battute?”. Per me è una cosa innata. 
  • Sono tante le imitazioni che ha fatto negli anni. A cominciare da quella di Cesare Maldini.
    Di allenatori ne ho fatti tanti, sono i personaggi che fanno più ridere: li mandano via da un posto, arrivano in un altro, girano. Nei miei sketch c’è sempre il mondo dello sport. Da qualche tempo sto imitando un presidente, ossia De Laurentiis. 
  • I calciatori?
    Loro no, perché sono molto esposti e sarebbe abbastanza facile imitarli. Meglio lasciarli in pace. Si pensi solo che tanti anni fa ho inventato un coro per Daniele Massaro (ex calciatore del Milan ndr), con 80mila persone che allo stadio cantavano tutte assieme: “Vai Massaro”. 
  • E lui come l’ha presa?
    A distanza di anni ancora mi ringrazia!
Chi è Teo Teocoli

Un artista poliedrico, che negli anni ha sempre saputo farsi apprezzare dal pubblico in tutti i contesti: teatro, cinema, televisione e spettacoli dal vivo. Teo Teocoli, 75 anni, pugliese, ha nel suo palmares una 50ina di imitazioni, in una lunga carriera che continua anche al giorno d’oggi, all’insegna della comicità e del cabaret. Tra i vari personaggi imitati, oltre a quelli reali, ve ne sono anche di immaginari: tra tutti Felice Caccamo, il giornalista sportivo. Teocoli inizia come cantante e poi esordisce come cabarettista al Derby di Milano, mitico locale in gran voga negli anni settanta e ottanta. Assieme a lui altri nomi del calibro di Massimo Boldi, Renato Pozzetto, Giorgio Faletti, Cochi Ponzoni e Mauro Di Francesco. Decisivo per lui l’incontro con Enzo Jannacci. Ha preso parte a un lungo elenco di film e a numerose partecipazioni in tanti programmi televisivi di successo come Scherzi a parte, Quelli che il Calcio, Che Tempo che Fa, La Domenica Sportiva, Ballando con le Stelle e Paperissima. Ha condotto anche il 50esimo Festival di Sanremo, nel 2000, assieme a Fabio Fazio e Luciano Pavarotti.  

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