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A Castello, ampio e vivace quartiere che confina parzialmente con Piazza San Marco, c’è il Sotoportego dei Preti, zona nella quale si trova l’abitazione di Orio e Melusina. 

Lui era un pescatore che un giorno incappò nell’incontro con una sirena, rimasta impigliata nella rete da pesca. I due si innamorarono all’istante, tanto che ella rinunciò alla sua natura di incantatrice. 

Andarono a vivere subito nella casa di lui, ma Melusina, che era stata colpita da un maleficio, si assicurò del fatto che ogni sabato fino al matrimonio Orio non tornasse a casa, in quanto lei si tramutava in una terrificante serpe. Dopo lo sposalizio, la giovane coppia ebbe tre figli ma la felicità ben presto svanì, perché Melusina si ammalò e morì. 

Orio, distrutto dal dolore, si vide così costretto a provvedere alla prole, oltre che ai lavori domestici ma, con suo grande stupore, ogni volta che rincasava trovava tutto sistemato e pulito. 

Un bel giorno, a causa di una tempesta, rincasò prima del solito e scovò un serpente in cucina. Terrorizzato per l’incolumità dei propri figli lo uccise, ma da allora l’abitazione non fu più rassettata e Orio capì pertanto che quell’animale viscido non era altro che la sua amata Melusina e che mai più sarebbe tornata proprio a causa sua.  

Per ricordare questa storia pregna di struggente amore, nel luogo in cui Orio e Melusina hanno vissuto, è stato posto un cuore di mattoni rossi, che si narra porti fortuna, se viene sfiorato assieme al proprio caro. 

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PONTE DEI SOSPIRI

Ponte in stile barocco, costruito agli inizi del XVII secolo, in pietra d’Istria. Collega Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove e, interamente chiuso per evitare vie di fuga, è composto da due corridoi separati ma molto stretti. Ai tempi della Serenissima, i carcerati, guardando per l’ultima volta il mondo esterno da piccoli trafori in pietra, sospiravano; da qui l’origine dell’appellativo Ponte dei Sospiri. 

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PALAZZO DUCALE

Il Palazzo Ducale, anticamente Palazzo Dogale, capolavoro gotico veneziano, fondato dopo l’812, era l’antica sede del doge e delle magistrature veneziane. È stato più volte colpito da incendi e conseguentemente ricostruito, seguendo pertanto la storia della Serenissima dagli albori sino alla caduta. Oggi ospita il Museo civico di Palazzo Ducale, facente parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE).

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LE PRIGIONI NUOVE

Le Prigioni Nuove furono volute nel Cinquecento per rinchiudere i criminali e per ospitare gli uffici della magistratura. Al piano terra ci sono i Pozzi, fredde e terribili celle, che ospitavano i possessori di gravi crimini contro la Repubblica, mentre nel sottotetto si trovano i Piombi, afose prigioni dove soggiornavano i criminali meno pericolosi. Giacomo Casanova nel 1756 fuggì proprio da qui, attraverso un percorso segreto. 

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PORTA DELLA CARTA

La porta in stile gotico fiammeggiante si erge tra il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco e costituisce il punto di raccordo tra i due edifici. È così chiamata perché in origine, nella sua prossimità, esisteva un banco con uno scrivano, al quale potevano accedere gli analfabeti che necessitavano di scrivere una lettera, un messaggio, oltre che essere vicina al luogo dove venivano conservati gli archivi dei documenti statali. 

Lo sapevi che… 

Venezia si chiamava Serenissima in nome della dea Reitia, venerata dai Veneti e dai Paflagoni, i loro antenati. Ella era nota come “splendida” o “serenissima”, e da qui l’appellativo. 

 

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