JJ13_giusy versace

Con la testa e col cuore si va ovunque

di Elisa Panto

Giusy Versace è molto più di un’atleta paraolimpica, è una conduttrice televisiva, un’attrice teatrale e una ballerina. E soprattutto una grande donna, bella, solare, forte.

Il 22 agosto del 2005, durante una delle tante trasferte di lavoro, ha un terribile incidente automobilistico sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel quale perde entrambe le gambe. Da quel giorno la sua vita cambia. L’abbiamo incontrata durante una delle sue poche pause tra lavoro, sport e spettacolo. 

 

  • Lo avrai raccontato infinite volte… Quale è stato il momento più difficile dopo l’incidente?
    Ritornare ad una quotidianità che non era più quella di prima. Ricostruire un percorso di autonomia e indipendenza. Ci è voluto tempo, fatica, sudore e determinazione. Considera che mi ci sono voluti quasi 2 anni per abbandonare definitivamente le stampelle, la sedia a rotelle, riprendere la patente e tornare a vivere da sola. Il primo anno ho avuto la presenza costante di mia madre che si è trasferita da me a Milano perché persino prendermi un bicchiere d’acqua da sola era un’impresa. 
  • Wonder Giusy, il nome del personaggio del tuo libro per bambini. Sei già una super eroina, ma… se potessi scegliere un super potere, quale vorresti avere
    Quello di cancellare il dolore dalla vita della gente. Ma la verità è che non ho la bacchetta magica. 
  • Di cosa parla il libro?
    È una storia illustrata in cui Wonder Giusy è un super eroe che cambia gambe a seconda di quello che deve fare. Un giorno mette le gambe con le ali, vola sulla città e parte per le sue “missioni sorriso”. Combatte Hater un personaggio che, nella storia, a seguito di un incidente perse un braccio e che per il dolore diventa viola dalla rabbia. Non riuscendo più a sorridere lavora per cancellare i sorrisi dai volti delle persone. WonderGiusy incontra anche il piccolo Cris, coprotagonista della storia, bimbo emarginato a seguito di un incidente e lei sceglie di portarlo con sé e, attraverso lo sport, lo aiuta a diventare a sua volta un piccolo super eroe. 
  • Cammini, corri, balli, sembri totalmente a tuo agio con le tue gambe. Incontri difficoltà nella vita di tutti i giorni? 
    Ovviamente! Non tutte le giornate sono uguali. La protesi è pur sempre un arto artificiale e ogni mattina prego perché non mi facciano male e spero di arrivare alla fine della giornata senza ferite, cosa che a volte accade.
  • Con la testa e con il cuore si va ovunque”, oltre ad essere il titolo della tua prima autobiografia è anche un messaggio forte per tutti. Quali sono i tuoi consigli per farcela?
    Fede e amore per la vita sono stati gli ingredienti primari nel mio percorso. Io ci ho fortemente creduto, mi sono affidata, non ho guardato troppo lontano, mi sono posta obiettivi quasi giornalieri che mi hanno portato a raggiungere risultati davvero inaspettati. Se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti. Non bisogna mollare. In questi 14 anni io sono spesso caduta, ma mi sono sempre rialzata. Mi sono guardata allo specchio e ho ricominciato da capo. Basta volerlo! 
  • Sei Presidente dell’associazione Disabili No Limits, che obiettivi porti avanti?
    La Onlus nasce nel 2011 con l’obiettivo di promuovere lo sport come forma di terapia e mezzo di inclusione sociale. Organizziamo eventi e al tempo stesso raccogliamo fondi per donare protesi e ausili di tecnologia avanzata anche a chi non può permetterseli. Questo perché c’è un enorme vuoto, che noi cerchiamo di colmare seppur in parte, causato dallo Stato che in questo momento non prevede all’interno dei LEA e del nomenclatore tariffario nazionale, i codici relativi a queste dotazioni. 
  • Che emozioni provi durante le gare?
    L’emozione che regala la corsa annulla qualsiasi tipo di dolore o preoccupazione. Piango dalla gioia anche solo quando vedo una foto indosso le mie gambette da gara, difficili da usare che spesso fanno male. Ma il pensiero che io possa correre senza gambe mi fa sentire davvero viva. Non posso che ringraziare per questo enorme regalo che Dio mi ha fatto, una seconda opportunità. Non potevo sprecarla. 
  • Un momento che non dimenticherai mai?
    In verità ce ne sono diversi ma forse 3 in modo particolare sono stati i più significativi per me: quando sono uscita dalla terapia intensiva; quando mi sono alzata dalla sedia a rotelle; quando ho corso la prima volta. A seguire ci sono stati tanti altri momenti indimenticabili.. solo per citarne qualcuno: il mio viaggio a Lourdes con Unitalsi; la mia vittoria a “Ballando con le stelle”; quando ho interpretato l’Aquila volando su Piazza San Marco a Venezia; la Paralimpiade di Rio2016; la tournée teatrale … diciamo che, grazie a Dio e non solo a me, l’elenco sarebbe lungo.  
  • Oggi ti senti più atleta, ballerina, conduttrice televisiva, attrice o politica?
    Io sono tutto questo e molto altro, ma la prima cosa che faccio scrivere nei sottopancia televisivi quando qualcuno me lo chiede è: ATLETA.
  • Quanto conta avere accanto le persone giuste nei momenti difficili? 
    Fondamentale. Da soli non si fa niente e si va poco lontano. Io sono stata fortunata e avvantaggiata perché ho avuto accanto persone eccezionali che ci hanno creduto ancora prima di me e più di me.
  • Tre aggettivi che ti caratterizzano?
    Generosa, testarda, solare.
  • Sei una tipa tosta ma… Cosa ti fa commuovere? E cosa invece ti fa arrabbiare?
    Mi commuovono i gesti di solidarietà ma spesso anche solo un “grazie”. Mi arrabbio con gli arroganti! 
  • Come vedi le future generazioni? Cosa vorresti insegnare loro?
    I ragazzi sono il futuro, si sa. Molti di loro sono attenti e generosi, non è vero che sono distratti ed egoisti. Io conto molto su di loro e quando ho modo di condividere eventi o iniziative sono i primi che cerco di coinvolgere anche perché sono proprio loro che possono aiutarmi ad abbattere i muri che gli adulti hanno costruito attorno al mondo dell’handicap. 
  • Progetti futuri?
    Non penso mai al futuro troppo lontano, figuriamoci se dovessi pianificare. Io sono di quelle che a stento si programma la settimana. Una delle frasi che più di altre ho fatto mia dice: “Ieri è il passato, Domani il mistero, Oggi il dono!” …Conviene apprezzare giorno per giorno quanto la vita ci da ed imparare a dire “grazie”!. 
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