JJ30_Massimo Zanichelli

Due parole con il giornalista documentarista, assaggiatore professionale di vini

di Francesco Macaluso

 

  • Conosceva   Jesolo?

“Sì, ma il territorio balneare di Jesolo e della costa veneziana l’ho frequentato meno di altre zone del Veneto, nonostante per esempio sappia che a Jesolo nacquero le famose ‘Enoiteche’ dell’oste Mauro Lorenzon. Invece nel centro storico di Venezia ho vissuto per circa un anno a cavallo fra il 1997 e il 1998. Mi piacerebbe in futuro approfondire la conoscenza della costa, magari anche da turista. Il Veneto in genere l’ho frequentato molto nei 15 anni in cui sono stato guida enologica per il settimanale L’Espresso”. 

 

  • Che legame si è creato con questo territorio?

“Non ho origini venete ma amo molto il Veneto ed ho creato forti legami d’amicizia con i suoi abitanti, tanto che ho diretto ed interpretato il documentario: ‘Sinfonia fra cielo e terra: viaggio tra i vini del Veneto’. Dei veneti ho sempre apprezzato la frontalità e la franchezza. È una regione meno conosciuta di altre nonostante il suo patrimonio storico, artistico e culturale, che certo non teme confronti con altre regioni, perché offre tutte le tipologie di scenario naturalistico”. 

 

  • Che importanza hanno eventi come ‘A cena col produttore’ nell’ambito del quale il 29 giugno scorso ha presentato la cantina Podversic al ristorante ‘Al Notturno’ di Lio Piccolo?

“Sono fondamentali perché permettono di parlare del vino in modo corretto, creando la giusta atmosfera e i contenuti idonei a trasmettere, a chi li conosce meno, la bellezza di questi luoghi lagunari e marini con i loro sapori culinari accostati alle produzioni vitivinicole più importanti e rinomate. Ovviamente questi eventi necessitano di continuità. Sono utili in tutte le località turistiche, anche a Jesolo”.

 

  • Come vede gli esercenti jesolani e della costa?

“Date le cifre importanti del turismo con cui si rapportano, italiano ed internazionale, questi operatori hanno anche il compito di ambasciatori enogastronomici della loro regione. Come accade per il prosecco, forse il vino più venduto e discusso del Veneto, non è raro incontrare ahimè esercenti veneti che non hanno mai visitato le zone di produzione del prosecco. Non accade a Jesolo nello specifico ma in tutta la regione purtroppo, anche per molti altri vini veneti di tradizione millenaria”. 

 

  • Quindi qual è il consiglio?

“Mi piacerebbe, in una visione ideale, che tutte le osterie, ristoranti e bar veneti ospitassero nella loro carta e cantina tutta la produzione del Veneto. Mi riferisco a vini veneti immancabili come Bardolino, Custoza, Soave, i vini dei Colli Euganei, i vini di Breganze, il Vespaiolo, Lessini Durello, riproponendo altri fortemente rappresentativi del territorio veneto come Gambellara, Fior D’arancio, Bordolese, solo per citarne alcuni. Vini che paiono dimenticati, che possono invece tornare in auge se vengono proposti come novità agli avventori che non li conoscono restituendo la ricchezza vitivinicola veneta. Senza contare che oggi sono molto in voga i cosiddetti ‘vini naturali’ e il Veneto è ricco di produttori che si occupano di queste specifiche produzioni: allora perché non servirsi da loro?”. 

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