Igor Cassina
Il suo movimento entrato nei manuali della ginnastica artistica
di Elisa Panto
Il suo “Movimento Cassina” è entrato nei manuali della ginnastica artistica, così come le sue medaglie olimpiche. Igor Cassina ci racconta come ha fatto a diventare un campione e come, da qualche anno, abbia intrapreso il lavoro di coach del benessere.
- Buongiorno Igor, ci racconti come ti sei avvicinato al mondo della ginnastica artistica?
In maniera molto naturale. Mia sorella Mara praticava già questo sport, per me è stato amore a prima vista. - Non avevi propriamente il fisico da ginnasta, cosa ti ha fatto andare avanti?
La testa e la voglia di arrivare, nonostante tutto. - Perché scegliere la ginnastica artistica?
Diversi studi rilevano quanto la ginnastica artistica sia probabilmente il miglior sport per formare, dare equilibrio, sviluppare le attività motorie di base che permette al bambino di riuscire poi in tanti altri sport. La ginnastica artistica, a mio parare, dovrebbe diventare una lezione a scuola, come italiano, scienze, geografia. - Sei entrato presto nel mondo dell’agonismo. Facevi una vita diversa dai tuoi compagni di classe?
Nel momento in cui capisci che hai una passione importante metti semplicemente delle priorità e fai calzare tutto. I miei genitori mi hanno trasmesso da sempre dei valori che poi ho ritrovato nello sport. Mi dicevano “Se non prendi buoni voti, non vai in palestra”. Il mio perché era molto forte, volevo diventare un campione. - Come può lo sport aiutare nella vita quotidiana?
Lo sport è un parallelismo con la vita. Rispetto, disciplina, seguire delle regole, ci sono nella vita in qualsiasi campo, nei rapporti sociali, nella famiglia, nel lavoro, nella scuola. Lo sport ti aiuta a superare le difficoltà, a generare autostima, ad avere degli obiettivi. Tutti dovrebbero fare sport e viverlo in maniera sana. - Sei uno dei pochi ginnasti italiani ad aver dato il proprio nome a un movimento, come è successo?
Sì, sono stato un pioniere, nonostante avessi tutti contro, anche il fisico. All’età di tredici anni ho pensato di creare, insieme al mio allenatore, qualcosa che nessuno aveva mai fatto prima. Una doppia evoluzione che, dopo quasi otto anni di lavoro, ho presentato a un Campionato del Mondo ed è stata riconosciuta dalla Federazione Mondiale e dal 2001 questo movimento viene chiamato “Movimento Cassina”. - Hai partecipato per la prima volta alle Olimpiadi a Sydney, nel 2000. Che esperienza è stata?
L’Olimpiade è il sogno di qualsiasi atleta, è stata una grandissima gioia solo il fatto di essere convocato. - E poi Oro ad Atene nel 2004. Quale è stato il momento più emozionante?
È difficile da descrivere a parole quello che ho vissuto. Nella ginnastica artistica c’è una medaglia d’oro ogni quattro anni alla sbarra, quindi non è così semplice vincerla. Devi crederci, da uno a dieci, cento! - C’è mai stato un momento nella tua carriera in cui volevi smettere?
Sì, nel 2000, prima delle Olimpiadi di Sidney, quando mi avevano lasciato a casa da un importante campionato europeo. Poi però ho vinto il Campionato Italiano e la Federazione ha rivisto la mia posizione. - Si capisce subito se un ragazzo ha la stoffa del campione?
Sì, si capisce chi può avere una particolare attitudine, ma non basta, il famoso talento deve esserci di più a livello di testa, è un percorso lungo. - Dopo tanti anni nel mondo della ginnastica artistica, prima come atleta e poi come allenatore, oggi a cosa ti dedichi?
Oggi sono un coach del benessere. Mi piace condividere il mio percorso con chi vuole seguire un corretto stile di vita, fare attività fisica con me, capire come raggiungere i propri obiettivi. - Quali sono le tue passioni?
Lo sport mi piace tutto, ho anche iniziato ad allenarmi per la maratona. Poi mi piacciono la natura, i boschi, raccogliere funghi porcini, gallinelle e soprattutto circondarmi di belle persone, energiche e positive, come sono io. - Hai anche scritto un libro, Il ginnasta venuto dallo spazio, perché questo titolo?
Mi ha definito così il commentatore sportivo Andrea Fusco dopo il mio esercizio. Racconta quello che ho vissuto e che mi aiutato nel mio percorso, per arrivare a essere oggi una persona migliore. I sogni si possono realizzare, oltre le difficoltà e gli ostacoli, bisogna capire che nella vita c’è sempre un prezzo da pagare, se vuoi di più, devi diventare di più. - Un tuo pregio e un tuo difetto?
Un difetto…a volte sono un po’ troppo pignolo, voglio sempre fare di più. Un pregio…sono un buono, pronto a tendere la mano verso chi ha bisogno. - L’amore ti ha portato a Treviso, come ti trovi?
Ho conosciuto Valentina sei anni fa e, dopo tre anni da pendolare, sono venuto a vivere qui con lei. Mi piace molto, sono innamorato di lei, tutto ciò che c’è attorno è un amplificare questo amore. Qui poi siamo un po’ al centro dell’universo, vicino alle montagne più belle del mondo, al Montello, a due passi dal mare. - Immagino tu sia stato a Jesolo, dove ti piace andare?
Sì, Valentina mi ha portato, mi è piaciuto molto, c’è tanto movimento in estate, tanti stranieri che si trovano bene e tornano ogni anno. - Progetti per il 2020?
Ritornare un po’ nella mia fisicità di quasi due anni fa, la maratona mi ha asciugato molto, vorrei aumentare la mia massa muscolare. Poi, comprare la nostra nuova casa e aiutare ancora più persone a ritrovare il loro benessere. - Come passerai il Natale?
Da tre anni abbiamo la bella tradizione di unire le due famiglie, quella mia e quella di Valentina, o a Treviso o in Brianza. - Tu sei molto attento alla salute. C’è però un cibo non troppo salutare a cui non riesci proprio a rinunciare?
Io amo follemente la pizza! Comunque, il mio primo piacere è stare seduto a una bella tavolata, con belle persone, e mangiare. I maschietti potrebbero avere da ridire su questo mio primo piacere ma, quando ti nutri bene e stai bene mentalmente, automaticamente anche il secondo piacere viene meglio! - A Natale si può sgarrare? Come tornare in forma dopo le feste?
A Natale, ma anche in altri momenti durante l’anno, si deve sgarrare! Dobbiamo concederci qualche sfizio ogni tanto, per poi tornare alle buone abitudini. Bisogna stare attenti a non ingerire troppe calorie vuote, non è la quantità ma la qualità del cibo che ci da benessere. Il mio progetto “Movimento Cassina”, che tutti possono trovare online, spiega proprio questo.