Antonio Fantin
“Vi racconto il mio grande sogno: l’olimpiade di Tokyo”
di Alessio Conforti
Un campionato europeo da preparare e un’olimpiade, rinviata nel 2020, che si avvicina sempre di più. L’atleta azzurro paralimpico Antonio Fantin, 20 anni il prossimo 3 agosto, continua a macinare record su record. L’ultimo ai recenti campionati italiani assoluti invernali Finp di Lignano Sabbiadoro, dove ha siglato il secondo record europeo, stavolta sulla distanza dei 100 stile libero S6, con il tempo di 1’05’’15. Per lui, tre volte campione mondiale e quattro volte campione europeo, è un’altra soddisfazione che si aggiunge alle tante finora ottenute.
Antonio, un altro bel traguardo…
Sono molto soddisfatto, perché oltre a quello nei 100 stile ho ottenuto un record anche nei 50. Al di là dei risultati europei, è andata bene anche nei tempi del 400.
Com’è stata la preparazione?
Fortunatamente non è stata condizionata troppo dalle restrizioni. Siamo sempre riusciti ad allenarci, a parte i mesi di marzo e aprile del 2020. Con il mio allenatore, Matteo Poli, ci siamo sempre sentiti a distanza, essendo lui di Modena. Non è semplice, ma ci si abitua. Stiamo facendo un gran bel lavoro ed è stato importante trasferirlo poi in acqua.
Che cosa ti aspetti dai prossimi appuntamenti? Ora arriva l’europeo a maggio…
Gli allenamenti stanno procedendo per il meglio e fisicamente mi sento bene. Per un periodo ho fatto riferimento alla piscina di Monastier e ora a quella di Lignano Sabbiadoro, per me una realtà vicina a casa. Proprio qui, prima dell’europeo, ci sarà la tappa di coppa del mondo in programma in questo mese di aprile.
Due tappe propedeutiche al grande appuntamento ambito da ogni atleta: l’olimpiade di Tokyo a fine luglio. Quali sono le tue sensazioni?
Il pensiero è fisso, perché il rinvio dell’anno scorso ha alimentato ancor di più le attese. Il rinvio di 12 mesi, per quanto mi riguarda, è stato anche vantaggioso perché essendo giovane, a differenza di altri miei compagni, posso prepararmi meglio. Il tempo ha giocato a mio favore soprattutto per il grado di maturazione.
Quante volte vi allenate?
Ora come ora, settimanalmente, sei volte in acqua e due in palestra. Dopo gli europei arriveremo a nuotare anche più.
Il tempo libero come lo trascorri?
La socialità, purtroppo, è limitata e ridotta al minimo. Solitamente cerco di stare il più possibile con gli amici e soprattutto staccare completamente dall’acqua, per rigenerarmi e partire con uno spirito nuovo.
Percorso scolastico?
L’anno scorso ho sostenuto l’esame di maturità scientifica e ho iniziato il primo anno alla facoltà di giurisprudenza a Trieste.
Qual è il sogno nel cassetto di Antonio Fantin?
Dal 2017, inutile nasconderlo, il sogno è quello di Tokyo: speriamo possa realizzarsi quest’anno nel migliore dei modi.
Il segreto di tanti risultati a una così giovane età?
Quello di fissare un risultato: in acqua e nella vita di tutti i giorni. Provo sempre a migliorarmi e ad avere sempre nuove aspettative dal domani. Vivo la vita la gradualmente ponendomi un obiettivo grande finale, fatto da step intermedi che possano aiutarmi ad arrivare alla meta sperata.
Chissà che l’olimpiade possa coincidere anche con l’uscita da questo tunnel più che mai difficile. Che dici?
Ce lo auguriamo tutti. Io stesso, nel mio piccolo, vedo le difficoltà in cui versano tante piscine, con gli impianti chiusi da mesi. Poi c’è un altro aspetto a cui tengo molto…
Ossia?
Lo sport, e il nuoto in particolare, non è solo fatto di risultati e agonismo ma è sinonimo di benessere, divertimento, salute e voglia di vivere. Basti pensare che la mia esperienza sportiva, che mi ha portato fino a qui, è iniziata proprio da un percorso riabilitativo e terapeutico a seguito di una malattia. L’acqua è vita. In piscina ci sono tanti motti da cogliere: sta a noi trovarli e poi metterli in pratica.