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Piazza Nember, una rinascita agli esordi

di Giovanni Cagnassi

Si staglia sul lido ovest di Jesolo, nella direzione del faro, ed è l’ultima grande piazza del lido. Piazza Nember deve il suo nome alla famiglia bresciana che alla metà degli anni 20 è approdata a Jesolo con una quindicina di famiglie lombarde al seguito e impegnate nella bonifica dell’entroterra allora agli albori. Furono questi pionieri a gettare le basi del futuro lido dei Lombardi, in omaggio agli ospiti di quella regione italiana del nord che amarono subito la spiaggia di Jesolo e la elessero a luogo privilegiato per le loro vacanze. Nessuno negli anni ’20 avrebbe mai immaginato che Jesolo sarebbe diventata una delle località di vacanza più frequentate dello Stivale. Da quelle famiglie si formò il nucleo storico che ha poi dato vita alle prime esperienze di attività turistica grazie alle intuizioni di quegli imprenditori che si stavano formando nel settore. Per molti lustri, successivamente, piazza Nember è rimasta un po’ in disparte lungo i 15 chilometri di litorale jesolano, più richiesta dagli stranieri che dagli italiani che preferivano fermarsi nella zona centrale. Ma con il passare degli anni i riflettori si sono accesi su una piazza e una zona elegante e ordinata, con una spiaggia ampia e organizzata.  E così, con il tempo, sono fiorite attività turistiche e commerciali a corredo di una piazza che ha rafforzato la sua identità fino a oggi. Una partenza lenta, dunque, ma lungo una strada che ora appare in discesa. È stata recentemente oggetto di un intervento di riqualificazione importante che ne ha ridisegnato il perimetro attorno alla grande rotatoria che è anche palco per gli eventi. E non mancano i parcheggi ben disposti nel contorno al cuore verde. Piazza Nember con il passare degli anni è diventata anche una zona del lido molto amata dai turisti tedeschi e austriaci, lontana dal chiasso di piazza Mazzini e delle zone più mondane del lido. Ecco perché questa zona ora si apre a un futuro nuovo, grazie alla posizione divenuta strategica per la vicinanza alla foce del Sile e al porto turistico con le varie darsene private, ma anche a Cavallino Treporti che dista una manciata di chilometri grazie al ponte del Cavallino facilmente raggiungibile dalla piazza. Una rinascita che secondo molti operatori del turismo è solo ai promettenti esordi.  

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