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Opere d’arte digitali NFT

Novità, investimenti e certificazioni “Non Fungible Token”

Cosa penserebbe oggi Michelangelo, che intravvedeva nel suo blocco di marmo l’opera già scolpita e pronta, se gli raccontassimo che oggi esistono opere non fungibili? Non fungibili, ovvero non tangibili e quindi considerate uniche. Certamente vorrebbe capirne di più ma, dopo averne preso coscienza, ringrazierebbe di essere nato nel secolo giusto! 

L’innovazione tecnologica che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede è la Blockchain, da tutti conosciuta come la tecnologia alimentata dalla cripto attività. 

NFT è l’acronimo di “Non fungible token”, ovvero dei certificati digitali di proprietà di un’opera d’arte registrati in una rete chiamata Blockchain. 

Nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, questa tecnologia ha continuato a svilupparsi e ha addirittura incrementato il suo diffondersi, infatti, nel primo semestre del 2020 si raccoglievano vendite di NFT per 13.7 milioni di dollari e, nello stesso periodo dell’anno successivo 2.5 miliardi. 

Nel 2020, con una finanza decentralizzata, si sono moltiplicate operazioni, utenti e capitali investiti: l’opera di Beeple dal titolo “The first 5000 days” è stata venduta in NFT per un valore totale di 69,3 milioni di dollari. 

Ma il mondo dell’arte, di questa nuova realtà, rappresenta solo un quarto del mercato. Pensiamo, per esempio, alla GIF con il gattino volante di Torres, il quale ha pensato bene di trasformare il meme in NFT realizzando ben 561.000 dollari; o il primo Tweet di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che lui stesso ha messo all’asta incassando 2.9 milioni di dollari; o ancora la versione digitale di un articolo del New York Times che ha realizzato 560.000 dollari. 

Grazie alla versatilità degli NFT si possono commercializzare opere d’arte, figurine, collezioni, video o spezzoni di gesti sportivi come i goal nel calcio o le azioni e i canestri più belli della storia dell’NBA. Gli scettici e i critici parlano degli NFT come di un fenomeno destinato a sparire da un momento all’altro, come una bolla momentanea, ma i numeri dicono esattamente il contrario e le transazioni continuano a crescere. 

Con gli NFT si potranno autenticare le opere d’arte e tracciarne, in qualsiasi momento, tutta la loro storia e i passaggi da un proprietario all’altro, senza possibilità di falsificazione o copie. 

Proprio così, chiunque sia in possesso di un’opera può pensare di creare il suo NFT, una certificazione unica di proprietà che sarà solo sua e ne attesterà per sempre la sua tracciabilità, nonostante l’opera possa essere venduta o ceduta ad altri proprietari. 

È una rivoluzione importantissima, che permette di comprendere tutti i passaggi delle opere ed evitare i falsi e la loro diffusione, garantendo l’autenticità, l’integrità e la storicità dell’opera, senza perdite di alcun tipo di dati. 

Come detto precedentemente, l’arte rappresenta solo il 25% dell’intero mondo digitale NFT.

Secondo le informazioni pervenute dal PwC il mondo Blockchain potrà far innalzare il Pil globale di 1.76 miliardi di dollari entro il 2030. A noi saper cogliere l’opportunità!

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