JJ28_il vuoto

A cura di Alessandro Valeri, Annalisa Ferraro, Michela Barausse

S.a.L.E. Docks Magazzini del Sale

“Il Vuoto” è il titolo della mostra che verrà inaugurata, il primo luglio, ai Magazzini del Sale di Venezia, presso le sale Docks. 

“Il vuoto, come aspettativa o indifferenza” spiega l’ideatore Alessandro Valeri. “Questo progetto mette in collisione i due aspetti, utilizzando la “cosa arte” come un perno”.  Il cambiamento del punto di vista è l’inedito nella curatela di questa esposizione. Nel nostro paese, nel 2020, sono state ben 116 le donne vittime di femminicidio e ciò che resta è solo disastro. Il punto di vista è quello di chi resta orfano o leso nello spirito e nella sfera degli affetti più cari. L’altro cambiamento è il punto di vista dello spazio: i magazzini, che un tempo contenevano sale per millenni ritenuto risorsa preziosissima, sono trasformati nella loro lettura dall’installazione aerea che dialoga con l’ambiente. Il ricavato delle opere esposte nei magazzini del S.a.L.E. Dock, dal 1° luglio al 30 agosto, sarà donato alla Cooperativa Iside che si occupa da tempo delle donne vittime di violenza. Un gesto che, in modo simbolico, intende riempire il vuoto lasciato dalle vittime con il bello dell’arte. Le donne che subiscono violenza domestica spesso non denunciano i propri aggressori, ritrovandosi vittime silenti e passive incapaci di fuggire dalla loro condizione. Il silenzio dopo le violenze, gli sguardi e il mondo attorno sembrano un grande vuoto… Un vuoto incolmabile soprattutto per i figli delle vittime che subiscono non solo una mancanza fisica della madre, ma anche tutto l’impatto psicologico che crea un enorme vuoto attorno a loro. La riflessione proposta in questa mostra si sviluppa lungo un percorso creato da artisti che, grazie alla loro sensibilità, esprimono attraverso la creatività e l’abilità artistica il senso del “Vuoto”. Ciò che ne è scaturito è un insieme di lavori davvero interessanti che, pur seguendo diverse tecniche, diversi stili e altrettanto lontane espressioni artistiche, convogliano lo spettatore nel medesimo viaggio emozionale. Lo scopo della mostra è di sensibilizzare, in modo non retorico, i visitatori e di raccogliere, grazie alla vendita delle opere esposte, i fondi necessari per sostenere la Cooperativa Iside che si occupa, appunto, delle vittime di genere e dei loro orfani. Consigliamo di vedere la mostra in uno dei luoghi più spettacolari di Venezia, sia a chi visita la Biennale, sia a chi desidera sostenere questa iniziativa benefica. I magazzini del Sale furono edificati all’inizio del Quattrocento come luogo dove depositare il sale, prodotto di fondamentale importanza per l’economia della città. Dopo la dismissione delle sale, nel Novecento, ci fu un periodo di decadimento ma fortunatamente si è deciso di recuperarle e farle diventare i luoghi espositivi che sono oggi. L’impatto visivo di grandezza e profondità delle sale immergono lo spettatore nella storia di Venezia, ma anche nella contemporaneità rappresentata dalle opere esposte, dando all’arte ancora una volta l’arduo compito di denuncia sociale, di testimonianza e di sostegno. L’arte, da sempre, accompagna l’uomo nella sua espressione di vita sia nella bellezza e meraviglia, sia nella sua veste più “Vuota”.

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