di Martina B. Tagliapietra

Venezia è un’isola antichissima, le sue origini oscillano sull’acqua e, come per la sua geografia urbana, ha tanto una storia in superficie, di terra emersa, quanto una storia latente, nascosta sott’acqua. Così molti racconti su questa città non hanno radici e galleggiano come gondole tra i suoi canali. 

Primo tra tutti quello del culto di San Marco: un’invenzione studiata a puntino, una cronaca costruita con la stessa audacia di chi costruisce palazzi sull’acqua ma riesce a mantenerli in piedi, una storia tutta veneziana. 

Alla ricerca di un nuovo Patrono che nobilitasse la città anche in relazione a Roma, sua rivale, i veneziani pensano a San Marco, l’evangelista che si fece dettare il vangelo direttamente da Pietro, un santo tanto importante quanto latino. Circa all’inizio del nono secolo si inizia a raccontare che due mercanti, giunti ad Alessandria d’Egitto per caso, con l’intento di salvare la reliquia dalla profanazione islamica si fossero assunti l’incarico di portarla nella città della Serenissima; la promessa era che il corpo del santo avrebbe così ricevuto degni onori. Si nasconde in questo modo, dietro al racconto di due mercanti e di un buon proposito, quella che è stata nella realtà un’operazione pianificata, una squadra di dieci navi militari che tagliano il Mediterraneo per andare a recuperare il corpo di un Patrono scelto a tavolino. Secondo alcuni per portare via le spoglie devono averle sostituite con quella di qualcun altro, secondo altri non hanno nemmeno recuperato quelle giuste perché le chiese dedicate al santo erano due ed è probabile che si fossero fermati a quella sbagliata. Poco importa. Quello che passa alla storia è il culto marciano, il leone con le ali. 

Oggi San Marco è un’autorità, una basilica, una piazza, una festa e un sestiere; oggi San Marco è un veneziano, il più veneziano di tutti. Una storia che fa acqua da tutte le parti ma -si sa- quella i veneziani sanno incanalarla bene.

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Basilica di San Marco

Costruita accanto a Palazzo Ducale nel IX secolo come simbolo di investitura religiosa del potere politico, la basilica di San Marco è uno dei simboli più iconici di Venezia. Capolavoro unico al mondo, sorge dove prima si trovava la cappella dedicata a San Teodoro, antico patrono poi cambiato.  

Canal Grande

Il Canal Grande è il canale più grande che attraversa Venezia, nonché il più famoso. Lungo poco meno di quattro chilometri, con la sua forma a “S” rovesciata, taglia a metà la città da San Marco fino al Ponte della Libertà. Per attraversarlo vi sono numerosi traghetti e i quattro ponti principali di Venezia.

Palazzo Ducale

Da sempre sede del Doge e delle magistrature veneziane, Palazzo Ducale è uno dei maggiori simboli della città di Venezia. Capolavoro del gotico-veneziano con spunti bizantini, attualmente ospita l’omonimo Museo Civico, visitabile e parte integrante della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE).

Ponte di Rialto

Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande insieme a quello della Costituzione (Calatrava), dell’Accademia e degli Scalzi; tra tutti il ponte di Rialto è il più antico e il più scenografico con le sue due file di negozi, gli archi in marmo e la vista spettacolare. 

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Pubblicato da: Redazione il 19/07/2023

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