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Veneziano dal 1351, discendente da un’antica famiglia di vetrai muranesi, è appassionato di storia ed è un punto di riferimento in fatto di enigmi e misteri veneziani. Scrittore di successo, i più importanti programmi televisivi su Venezia si avvalgono della sua collaborazione. È inoltre fonte di ispirazione per gli artisti che restano affascinati dal suo lavoro.

  • Come nasce la tua grande passione per Venezia?
    Nasce da lontano, direi quasi lontanissimo… da quando cioè, da bambino, restavo ad ascoltare gli anziani. Ero a Murano, l’isola in cui sono cresciuto, e loro raccontavano storie bellissime che non erano scritte da nessuna parte e non trovavo in alcun libro.
  • Vivi tra Roma e Venezia, quante volte torni “a casa”?
    A Venezia ho una casa, torno in laguna due, anche tre volte in un mese, a seconda delle stagioni. E, sebbene io abbia scritto anche su Roma, è senza dubbio Venezia il mio luogo d’elezione.
  • Chi ti ha aiutato maggiormente nel tuo lavoro di scoperta su Venezia?
    In primis le tante persone che hanno voluto raccontarmi le storie antiche che derivano dalla tradizione orale, e poi le centinaia di libri che, in più di 25 anni di ricerca, ho consultato, oltre ai preziosi documenti d’archivio.
  • Come ti approcci alla divulgazione e quali mezzi utilizzi durante i recital?
    Le storie, in linea generale, non diventano mai “vecchie”, sono antiche e devono trovare il giusto supporto per tornare a essere attuali. In tal senso la tecnologia è mia alleata. Nelle serate utilizzo immagini, video e uno straordinario sistema multimediale di navigazione del Canal Grande, “Canalview”.
  • Ci racconti un aneddoto che riguarda le tue letture itineranti?
    È successo che, davanti a una pietra che secondo tradizione porta sfortuna, dissi ai bambini di una scuola elementare di evitare la suggestione e decidere liberamente se passarci sopra o meno. Il più coraggioso la calpestò e, fatti pochi passi, trovò per terra una banconota da venti euro, davanti agli occhi sbalorditi degli altri.
  • A Venezia ci sono case infestate da fantasmi?
    Più che di infestazione, parlerei di presenze… come ogni altro luogo antico Venezia reca i segni del passaggio di tante persone, nel corso della storia. Ecco, molti affermano di percepire quelle tracce.
  • Esistono misteri irrisolti che ti affascinano sulla città?
    Posso citare la vicenda tragica di Giorgio Baldrocco, rapito a poche settimane d’età nel 1947 e mai più ritrovato. Potrebbe essere ancora vivo e ignaro della sua vera famiglia. 
  • Hai collaborato a diverse trasmissioni televisive, come recente l’intervista rilasciata alla BBC su Shakespeare a Venezia. Come nasce la collaborazione con Alberto Angela?
    La collaborazione con Alberto nasce attraverso il padre Piero, che venne ad ascoltarmi un paio di volte e poi mi propose una prima collaborazione per “Ulisse”. Di recente abbiamo lavorato insieme a “Una notte a Venezia” per la Rai.
  • Il tuo lavoro ha ispirato scultori e film maker, qual è l’omaggio che hai più a cuore?
    Sono tutti progetti molto interessanti. Forse il più strutturato è “The Beginner”, un cortometraggio girato da Pierluigi Ferrandini su una storia veneziana di Rodolfo Valentino raccolta da me.
  • I Misteri, non solo di Venezia e ora anche di Roma, ma qual è la più misteriosa delle due?
    Venezia, senza dubbio. Perché cela moltissimo. Roma è sontuosa, bellissima, mette in mostra la sua storia che è anche mitologia. Venezia è arcana, dietro ogni porta si nasconde un possibile mistero.
  • Ci racconti del progetto Mondo Novo?
    Nasce dalla collaborazione con la storica serigrafia artistica Fallani ed è durato tre anni: a ogni edizione, a partire da una mia storia, gli artisti elaboravano opere che sono diventate oggetti d’arte.
  • La storia più pazzesca, a tuo parere, che riguarda Venezia?
    Nel 1438 i veneziani misero in atto l’operazione bellica “Galeas per Montes”, facendo superare ad alcune navi la catena montuosa tra Rovereto e il lago di Garda per poi vararle e sorprendere le truppe del duca di Milano Filippo Maria Visconti che assediava Brescia.
  • Un personaggio che hai descritto a cui sei più legato?
    Una bimba morta a sei anni in un incidente nautico in laguna, nel 1907. È forse la prima vera storia arcana nella quale mi sono imbattuto, da bambino. Mi intenerisce e la sento vicina.
  • Tra i misteri che riguardano la terraferma veneta, ce n’è uno vicino a Jesolo?
    Ve ne sono molti in zona: il porto delle Donzelle dove furono salvate le Marie, il traghettatore di Treporti che vendette l’anima al demonio… quando ci si spostava di notte lungo gli arzerini delle Valli da pesca, lo si faceva in compagnia delle anime dei congiunti morti.
  • Il tuo rapporto con Jesolo, l’hai frequentata?
    Per vacanza quando ero bambino; poi ci sono tornato molte volte da giornalista, negli anni. Da quando scrivo libri, ho avuto maniera di tenervi delle serate. 
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Alberto Toso Fei è un personaggio eclettico, veneziano doc dal 1351, appassionato di storia ed esperto di misteri. Ha tradotto in molti libri di successo le più affascinanti storie veneziane, venete e ora anche romane che, spesso, appartengono alla tradizione orale. Letture avvincenti che si avvalgono dell’utilizzo delle più recenti tecnologie e sono spunto per trasmissioni televisive, opere d’arte, recital, festival, giochi, cacce al tesoro, e spettacoli di mistero. Alberto Toso Fei scrive libri sulla storia segreta delle città più belle d’Italia, tra curiosità e mistero: i più recenti, sono “La Venezia Segreta dei Dogi”, “Tesori nascosti di Venezia”, “Forse non tutti sanno che a Venezia…” nel 2017 sono inoltre stati dati alle stampe la graphic novel “Orientalia, Mille e una notte a Venezia” (candidato al premio Strega) e “Misteri del Veneto”. Toso Fei è anche il direttore artistico del Festival del Mistero “Veneto: Spettacoli di Mistero”, che tradizionalmente prende il via a novembre in cento località del Veneto. 

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