Palazzo Ducale e la colonna della grazia
di Martina B. Tagliapietra
V
enezia è antichissima e gode di una vita millenaria, limpida e …serenissima; eppure dietro a questa storia manifesta si cela un’intricata trama di leggende e misteri: è la Venezia celata.
Così la città nasconde i suoi segreti anche nelle facciate e nel palazzo più esposto dell’isola, palazzo Ducale. Costeggiandolo ci si lascia infatti sfuggire l’asimmetria di una colonna, fuori allineamento rispetto alle altre e che lo sguardo, distratto dalla bellezza della piazza, non nota.
Palazzo Ducale, antica sede del doge e delle magistrature veneziane, con la sua architettura bizantina è reso unico dall’antinomia estetica che si crea tra la pesante mole del corpo centrale e le colonne che la sorreggono, apparentemente esili e snelle. Allo stesso modo, la monolitica giurisdizione della Serenissima, con le sue gravi e statuarie magistrature finge di alleggerirsi e di rendersi morbida con una clausola che coinvolge proprio lo stesso colonnato. In analogia con la sua architettura anche la legislazione si crea un margine di tenerezza, pur mendace: è “la colonna della grazia”. La quarta colonna partendo dall’angolo della piazzetta, poco più grossa delle altre è la colonna dell’ultimo giro. Si narra che i condannati a morte ai tempi della serenissima vedessero proprio qui una speranza di libertà: appoggiando la schiena alla colonna e girando lungo la circonferenza, dalla parte esterna del colonnato non si può fare a meno di cadere dal gradino che la separa dalla riva; chi fosse riuscito nell’impresa veniva però liberato all’istante e senza possibilità di appello. Sembra semplice ma nessuno ne fu mai capace.
Quel gradino, ormai usurato dai moltissimi tentativi, conserva ancora qualcosa di intrigante: è il brivido di una speranza spessa pochi centimetri. Lo spiraglio cinico di una città che non tollera rei né dissidenti politici. È il ghigno sadico di una sfida impari, Venezia non ha rivali.
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Biblioteca Marciana
La Biblioteca Marciana è una delle più grandi e antiche librerie d’Italia, la maggiore di Venezia. Sorta in pieno umanesimo ha contribuito, con la sua raccolta, a rendere l’isola uno dei maggiori luoghi di studio dei classici. Contiene oltre un milione di libri tra volumi stampati, manoscritti classici, cartine geografiche e incunaboli. Un vero gioiello.
Giardini Reali
I giardini reali, voluti da Napoleone e inaugurati nei primi dell’800 sono oggi un’area verde che si affaccia sul bacino di San Marco e che copre la zona antistante la Biblioteca Marciana. Dopo essere caduti in un lento disuso sono stati recuperati di recente con un attento restauro e, da qualche anno, sono aperti e visitabili dal pubblico.
Piazza San Marco
Piazza San Marco, con la sua forma trapezoidale, è l’unica piazza di Venezia e una delle più note al mondo. Qui si affacciano il complesso monumentale dell’omonima basilica e il famoso caffè letterario Florian, salotto nel quale si riunivano i più illustri personaggi del mondo dell’arte. Per metonimia la piazza stessa è anche nota come Salotto d’Europa.
Ponte dei Sospiri
Costruito nel XVII secolo in stile barocco, l’ultra-fotografato ponte dei Sospiri fu pensato per collegare il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove. Il nome, secondo la tradizione, denota il sospiro tirato dai condannati a morte nell’attraversarlo: da quella finestra potevano vedere per l’ultima volta il mondo prima di essere condotti nelle prigioni.
Pubblicato da: Redazione il 24/05/2023