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Jesolo e l’intramontabile paperella: simbolo storico del nostro turismo

di Giovanni Cagnassi

In principio fu una simpatica “paperella”, salvagente con il logo del lido di Jesolo. La promozione nella città balneare, capoluogo in pectore della costa veneziana, è una storia lunga oltre 60 anni. L’ azienda di promozione turistica (Apt) e l’associazione jesolana albergatori (Aja) hanno subito capito l’importanza di farsi conoscere in Italia e anche nelle destinazioni straniere lanciando la località e le sue proposte per gli ospiti. I primi turisti tedeschi che, dopo la seconda guerra mondiale, sono silenziosamente ritornati a scoprire le nostre località costiere hanno dato quell’impulso alla promozione che poi sarebbe diventata organica alla strutturazione del turismo jesolano.

C’era, insomma, la necessità di affermarsi nel panorama del turismo internazionale con formule nuove e messaggi di facile presa tra le gente. Jesolo è stata la città balneare che più ci ha creduto, sin dall’inizio della sua storia, alla promozione turistica assurta successivamente e vera scienza. Negli anni Sessanta nasce il salvagente a forma di paperella che ancora oggi è simbolo indiscusso della città ed è stato rinnovato più volte nella sua veste.

I promotori del turismo si sono specializzati e in quello stesso periodo e hanno pensato anche a idee del tutto nuove. In quel contesto di grande fermento furono allora organizzati i concorsi a premi che mettevano in palio addirittura delle scintillanti auto Fiat per i fortunati ospiti della località che risultassero vincenti. Ci sono ancora le foto in bianco e nero a immortalare la pubblicità di quei concorsi a premi che allora avevano un impatto enorme sui turisti anche per l’importanza del premio.

Vincere un’auto nuova di zecca in vacanza, addirittura una Fiat, per gli italiani la macchina più ambita, era davvero un sogno da accompagnare alla dolce e lenta vacanza jesolana. La promozione nasce così.

Oggi ci sono consulenti di marketing turistico, esperti di comunicazione, pubblicitari al lavoro senza sosta nei progetti e campagne di comunicazione, ma il nocciolo è ancora quello: trovare un simbolo cui associare la località e lanciare promozioni sempre innovative che possano attirare i turisti e fidelizzarli alla località. Nel corso dei decenni ci sono state le classiche cartoline da spedire, i concorsi di bellezza- uno su tutti Miss Italia- e poi la famosa fiera alberghiera che è stata condivisa con la località di Caorle oggi in un unico evento.

Da non tralasciare, infine, la partecipazione alle più importanti fiere nazionali e internazionali, la promozione in rete attraverso il web e le nuove tecnologie digitali. Ma quella paperella colorata è ancora la protagonista perchè associa a un’immagine simpatica e divertente la città balneare che nel corso degli anni è diventata una destinazione tra le più conosciute in Italia e in Europa.

Il Turismo si racconta

Luigi Bincoletto

Chiosco Bar Ai Pini: 67 anni di storia

Il suo è stato uno dei primi chioschi del litorale veneziano. Era il luglio del 1956 quando Luigi Bincoletto, oggi 96enne, aprì il “Chiosco Bar Ai Pini”, in via Bucintoro, zona Pineta. Ricorda ancora perfettamente quei momenti. “Lavoravo in un campeggio e chiesi al titolare, Guglielmo Beghetto, di darmi un pezzetto di spiaggia per poter avviare il commercio. Cominciavano ad arrivare i primi tedeschi in spiaggia. Mi disse di sì. All’inizio è stata dura, prima una baracca senza elettricità e tutti i prodotti si facevano a mano, fino all’attuale chiosco super attrezzato”. Il locale ha festeggiato quest’anno i suoi 67 anni. “La mia più grande soddisfazione -dice ancora Bincoletto- è essere riuscito a non mollare mai, a tenere duro, a dare alla mia famiglia questa splendida attività”.

Alessandro Rizzante

“Quando in albergo si ballava in smoking…”

Alessandro Rizzante è una figura storica nel mondo dell’ospitalità jesolana. Nativo di Noale, classe 1944, la sua è una storia che parte da lontano. “Il primo albergo è stato il Marina di via Dante, nel 1965. Una tra le prime strutture in città. Al tempo avevamo strutture con bagni lungo i corridoi. Ho rifatto tre volte l’albergo. Ma è un hotel storico, dove all’epoca ci si divertiva. I migliori cantanti passavano a Jesolo e si ballava in smoking. L’evoluzione è passata come la crescita della località”. Ma nulla accade per caso, nella vita come nel lavoro. “E’ un mestiere che ho scelto quando ho voluto fare la scuola alberghiera di Abano, che all’epoca era a numero chiuso. A Jesolo ci venivamo in vacanza”. Ora, di quelle vacanze, Alessandro Rizzante è un pilastro.

Gianpietro Ghirigato

Una vita sul carrettino dei gelati

Per Giampietro Ghirigato uscire con il proprio carrettino voleva dire esaudire i desideri dei piccoli clienti. Per quasi 50 stagioni estive è stato un punto di riferimento per i bagnanti dell’ara che va dall’ex Carmen Frova, spiaggia di via Levantina, fino a piazza Marconi. Poi ha ceduto l’attività. “Mio nonno è stato il primo a Jesolo ad avere la licenza”, ricorda Giampietro Ghirigato, “era il 1936. Dopo qualche anno subentrai io nel 1967. C’è una cosa, a distanza di tutto questo tempo, che porterò per sempre nel cuore: le dolci parole dei bambini. Ero soprannominato “Pyter” e per tutti, il mio, era il “carrettino di Pyter”. Neonati, bimbi, adolescenti, ragazzi e uomini che poi sono addirittura diventati nonni, con i loro nipotini al seguito.

Giuliano Veronese

“Il Maestro”

È uno tra i pochi che nell’ambiente delle discoteche viene chiamato “il Maestro”. Giuliano Veronese ha 74 anni ed è ancora “rock”. Correva l’anno 1972 quando approdò alla consolle della discoteca Alla Villa. E fu subito energia e magnetismo. Poi i locali a Grado, Riccione, in tutto il Veneto e in Italia. Ha esportato il sound jesolano, lanciato i mercoledì al Muretto che poi furono imitati da tanti altri locali. “Il divertimento e la discoteca sono cambiati molto”, spiega Veronese, “posso dire che è cambiato tutto. C’ è un nuovo approccio, i dj sono ospiti e superstar, è un po’ scomparsa la figura del “resident dj”, arrivano tutti all’ ultimo momento e si esibiscono. Un tempo era diverso, c’era sintonia con il pubblico e una voglia di divertirsi”.

Antonio Salamon

“I pullman turistici, la mia passione”

Se gli si chiede quanti chilometri ha percorso nella sua lunga carriera, ti risponde senza dubbi: “Come andare quattro volte sulla luna, ovviamente andata e ritorno”. Lui è Antonio Salamon, 86 anni, storica figura del mondo dei trasporti jesolani. Il periodo che più gli rimane nel cuore è quello degli anni ‘70, quando era impegnato nelle gite fuori porta tra Italia ed estero. “C’erano turisti di varie nazionalità che dovevano raggiungere diverse destinazioni, -spiega Antonio Salamon- ma anche gruppi jesolani che nel corso dell’anno programmavano i loro viaggi. Ricordo ancora bene le tante guide che mi affiancavano, gli applausi delle comitive all’arrivo. Allora non avevamo i navigatori ma arrivavamo lo stesso ovunque. E in perfetto orario”.

Nicola Albrizio

Il “senatore” Albrizio, 50 anni da agente immobiliare

Una carriera incredibile, lunga 50 anni, nel settore immobiliare a Jesolo. E’ la storia di Nicola Albrizio, che di recente ha ricevuto un riconoscimento nazionale dedicato al settore. Si tratta del “Premio Franco Arosio”, assegnato agli agenti immobiliari che si sono distinti. “Iniziai nel 1970 come dipendente e nel 1973 come imprenditore. I ricordi dell’epoca -spiega- sono bellissimi. Oggi i tempi sono cambiati. Ho avuto la possibilità di ricevere diversi riconoscimenti, ma di questo vado particolarmente fiero, per ciò che Franco Arosio ha rappresentato nel nostro settore”. Il Consorzio JesoloVenice ha di recente istituito il Senato Turistico, un organismo che porta avanti i valori delle associazioni. Il primo “senatore” è stato proprio Albrizio.

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Pubblicato da: Redazione il 4/12/2023

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