“Guidare in sicurezza, cultura per la Vita” – Pt. 6

di Manuel Nardin

“Dottor Jekyll e Mr. Hyde”

Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza. Questo dice il Codice della Strada. Ma è sempre così? Prova a pensarci. Quando ti metti alla guida, spesso il tuo stato d’animo cambia lasciando spazio a un po’ di prepotenza o magari alla presunzione che a sbagliare siano sempre gli altri. Se stilassimo una classifica delle cose più stressanti (per colpa degli altri) che si verificano in strada troveremmo in ordine: guidare con un altro veicolo attaccato al paraurti dietro, utenti distratti, comportamento di guida aggressivo, ciclisti che non rispettano le regole, cambi di corsia o direzione improvvisi, sorpasso dei camion sulle autostrade e guida a una velocità eccessiva di altri veicoli. Gli automobilisti che si attaccano al paraurti senza un valido motivo comprensibile lo fanno per risparmiare carburante mettendosi in scia e credendo di guidare in pista. Molti di essi vogliono spingerci ad aumentare l’andatura.  In realtà, per fortuna, pochissime persone vogliono consapevolmente fare del male agli altri, anzi, al contrario, non si rendono conto di quanto questo sia rischioso. Ecco perché conoscere i comportamenti più critici degli altri conducenti può aiutare anche a prevenirli prima di lasciarsi travolgere dalla rabbia o da comportamenti altrettanto pericolosi. Secondo uno studio del Dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma possiamo suddividere i guidatori in 6 categorie. La prima è il conducente prudente, positivo e non aggressivo verso gli altri utenti, rispettoso del Codice della Strada. La seconda è quella del conducente a rischio, che non rispetta del tutto il codice stradale: è egocentrico, tende a giustificare le proprie trasgressioni e crede che gli incidenti siano frutto del caso. Al terzo posto il conducente aggressivo, ossia quello che si sente ostacolato dal codice: è rabbioso verso gli altri automobilisti e alla ricerca di sensazioni forti. Viaggia spesso ad alta velocità senza curarsi degli altri. Al quarto c’è il conducente ipersicuro, convinto di avere tutto sotto controllo che e si fida molto delle proprie capacità, ama l’alta velocità perché certo di saperla gestire. Al quinto c’è il conducente disattento che rispetta o prova a rispettare le norme, ma è distratto durante la marcia e abituato a fare più cose contemporaneamente. Infine il conducente maleducato, ossia quello che non ha rispetto che per se stesso. E tu, in che categoria ti inserisci? Meditiamo cari amici, meditiamo.

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Pubblicato da: Redazione il 06/09/2023

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