JJ25_bicicletta_Percorso Grigio

di Alessio Conforti

Tre comuni a pochi chilometri, tre territori ricchi di fascino agreste. Stiamo parlando di Jesolo, Eraclea e Caorle. Realtà che vantano numerosi aspetti da valorizzare, anche per chi li vive 365 giorni l’anno. E nel periodo dove il riposo è quanto mai d’obbligo, per chi può, l’occasione giusta potrebbe essere quella del periodo natalizio. L’escursione in bicicletta che vi proponiamo in questo numero parte da Cortellazzo e ci porta a Torre di Fine una volta superato il “ponte delle barche”. Giunti sul territorio che ricade nel comune di Eraclea, siamo in via Revedoli, proseguiamo su via Fagiana. Questa è un’arteria che costeggia un canale quantomai importante per questo territorio, soprattutto ai tempi della bonifica. Al contempo pedalare su questo tratto ci offre tanti spunti ambientali che in auto non si riescono a notare. I colori cambiano, di stagione in stagione, di ora in ora. Il cammino ci porta dritti alla frazione Brian, di Eraclea, ma a confine con Caorle. Un’area antica. Esisteva -citano fonti comunali- sicuramente in epoca romana, come dimostrano i ritrovamenti fatti nel 1957 nella tenuta Romiati. Era una zona strategica per i traffici marini, dove sorgeva il “Portus Liquentiae” citato da Tito Livio e da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia”. Il nostro viaggio in bicicletta, di circa 10km da Cortellazzo a qui (una trentina di minuti in bici) può terminare, proseguire verso Caorle o meglio ancora tornare indietro da via Pollastrona e poi via Valle Tagli, strada di campagna che ci riporta a Torre di Fine e poi a Cortellazzo. Ma prima di riprendere il percorso, qualunque esso sia, fermiamoci per qualche minuto a Brian. Da queste parti esiste una chiesa antica. Venne eretta nel 1678 dal vescovo Francesco Antonio Boscaroli ed è dedicata a Santa Maria Elisabetta. Nella pala dell’altare maggiore è raffigurata la Vergine Maria col Bambino. Alla festa del 2 luglio partecipavano molti fedeli con i canonici e i sacerdoti della Cattedrale di Caorle. La chiesa ha subito dei restauri nel 1732-33 e nel 1890. Durante la Guerra 1915-18 rimase indenne. 

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