Alle origini del cimitero di Jesolo tra storia e culto locale
di Manuel Pavanello
L’origine del culto dei morti è antichissimo e si attesta al periodo del Paleolitico Medio, attorno al 100.000 a.C, con l’uso di tombe in pietra e corredo funebre per il defunto. Per quanto riguarda l’uso di cimiteri veri e propri occorre attendere fino a circa 12.000 anni fa. Per quanto riguarda Jesolo le prime attestazioni funerarie sono databili “solo” tra l’VIII e il XII secolo d.C presso il complesso delle “Antiche Mura”, a Jesolo Paese, e più precisamente presso il Monastero di San Mauro. Gli archeologi del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia hanno individuato e studiato i resti di 140 corpi altomedievali, numero destinato a raddoppiare con la campagna di scavi del prossimo anno. Oltre a ricavarne informazioni sulla dieta alimentare e sugli utensili dei corredi funebri, si investigheranno ancor di più gli aspetti legati alle malattie e alla conflittualità sociale.
Risalendo a tempi a noi più recenti, l’attuale Cimitero di Jesolo, adiacente a piazza Kennedy, è stato ceduto al Comune di Cavazuccherina nel 1844 dal nobiluomo Paolo Boldù, e constava di una superficie di 1.982,88 mq. Fu individuata in località “Arzeroni”, corrispondente alla fine dell’attuale via 24 maggio.
Oggigiorno, in una delle due entrate al cimitero, precisamente in quella tra la parte front-office degli addetti e i servizi igienici, si trova appesa una epigrafe romboidale incisa su pietra che passa totalmente inosservata ai più e che dimostra come anche in questo luogo ci sia una storia tutta da scoprire. Questa iscrizione incisa recita “28 agosto 1847 (in numeri romani) tumulazione prima” e attesta ufficialmente giorno, mese e anno della prima sepoltura nella struttura cimiteriale di Jesolo, avvenuta addirittura prima dell’Unità d’Italia!