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di Manuel Pavanello

Jesolo è una città moderna di oltre 25mila abitanti che alle sue spalle, oltre al turismo, ha una ricca storia da raccontare. Nel XX secolo, per esempio, è stata teatro dei due conflitti bellici mondiali. Di questo passato rimangono numerose testimonianze. Riguardo alla Prima Guerra Mondiale non si può non citare, a Jesolo Paese, il Ponte-monumento della Vittoria sul fiume Sile, inaugurato il 9 ottobre 1927 per volere del Duca d’Aosta Emanuele Filiberto con l’obiettivo di ricordare i marinai morti nella Grande Guerra. Poco lontano da lì, si ergono il monumento commemorativo in piazzetta Fanti del Mare e quello ai Cannonieri Navali in piazza Matteotti. Questi due manufatti provengono dal Parco Chico Mendes, tra Paese e Lido, ex cimitero di guerra bonificato da tempo. Proprio quest’area, nell’ottobre 2021, è stata impreziosita da una scultura commemorativa in marmo rosso. Tappa obbligatoria è anche la postazione per mitragliatrici proprio all’entrata della scuola Gianni Rodari, in centro storico. È importante ricordare che proprio presso la foce del fiume Piave ha combattuto ed è morto il Tenente di Vascello Andrea Bafile (11/12 marzo 1918). La figura di questo eroe militare è così radicata a Jesolo che gli è stata dedicata la via commerciale cittadina più lunga e importante, nonchè un monumento postumo nella centralissima piazza Brescia. Ritornando a Jesolo Paese alla ricerca di testimonianze del Secondo Conflitto Mondiale, non dimentichiamoci dei fortini squadrati in cemento armato, seminascosti nella zona retrostante le Antiche Mura e uno adiacente alla Locanda “Al Ponte de Fero”. Particolarmente ricca di questi fortini è la zona di Cortellazzo-Pineta, frazione in cui se ne contano innumerevoli, ma perlopiù irraggiungibili perchè situati in aree private recintate, nonchè avvolti dalla vegetazione.

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