JJ31_alessandra borin

Artista dall’animo eclettico, soprano, scrittrice e attrice

di Michela Barausse

Ho conosciuto il soprano Alessandra Borin ad un evento musicale ed ho subito percepito come l’immagine della cantante lirica sia ancora avvolta da molti stereotipi.

 

  • Buongiorno Alessandra, la situazione più singolare in cui ti sei trovata nel corso della tua carriera?

    Beh, gli ultimi due anni sono stati insoliti, con la chiusura forzata dei teatri, ma ciò mi ha permesso di realizzare il progetto “Vita da Soprano”, un blog/podcast di 60 puntate (disponibile su wwww.alessandraborin.it o Spotify) in cui racconto me stessa e i “dietro le quinte” della vita d’artista. Esercizi vocali quotidiani, studio, viaggi, colleghi con cui confrontarsi, repertori nuovi da scoprire, reinterpretare e valorizzare, un lavoro costante di autocontrollo e approfondimento tecnico della voce.

  • In un’epoca dove la musica classica appare lontana dal grande pubblico, cimentarsi nella lirica non potrebbe sembrare anacronistico?

    “Assolutamente no, perché questa musica esprime, in modo diverso, il sentire immutabile dell’uomo, i suoi mondi interiori e l’anelito verso l’infinito”

  • L’originalità è la sua cifra stilistica, lei si distingue tra tutti sia perché affronta repertori rari, sia per l’ideazione e la rappresentazione su commissione di enti pubblici e privati, dei “Concerti teatrali”, ci spiega meglio?

    “Si tratta di spettacoli che uniscono in modo originale recitazione e canto, volti a contestualizzare, con rinnovata leggerezza, la musica classica per strappare all’oblio del tempo quella che mi piace definire “la colonna sonora della storia”.

  • Ci sarà sempre futuro per la musica classica?

    “Sono convinta che la bellezza salverà il mondo solo se il mondo salverà la bellezza, tutelando e valorizzando l’impegno e l’opera degli artisti, che ne sono portatori”

 

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