di Riccardo Zambon | Dottore in Scienze dello Sport e della Prestazione Fisica
“I pazienti dovrebbero avere riposo, cibo, aria fresca ed esercizio fisico: il quadrangolo della salute.”
(William Osler)
È incredibile come da un gesto semplice e spontaneo come il passo, se mal eseguito, si possa incorrere in danni più o meno a lungo termine. Come è altrettanto fantastico che un gesto così all’apparenza insignificante sia in grado di fornire benefici alla postura e alla salute, sia fisica che mentale. Non trascurate, dunque, questo innato movimento; mantenete attive a qualunque costo le strutture che permettono un tale miracolo.
TIPO HARD
SQUAT MONOPODALICO
Da posizione eretta, sollevate appena un piede e trovate l’equilibrio con l’altro, utilizzando i muscoli stabilizzatori del piede e non le braccia o le anche. A questo punto piegate il ginocchio come ad eseguire uno squat bipodalico, concentrandovi sul movimento del ginocchio, che non deve assolutamente assumere un atteggiamento di valgismo, ossia non deve “cedere” verso l’interno man mano che si scende. Arrivati al punto più profondo oltre il quale non riuscireste a risalire, tornate alla posizione di partenza.
TIPO SOFT
SQUAT IN DIVARICATA
Da posizione di divaricata, ossia con una gamba avanzata di un passo rispetto all’altra, iniziate scendendo lentamente con il sedere, distribuendo lo sforzo tra i due arti inferiori (indicativamente si dovrebbe trattare del 70% sulla gamba anteriore e del 30% sulla gamba posteriore), avendo cura di non superare la punta del piede anteriore con il rispettivo ginocchio e mantenendo la colonna allineata da nuca a osso sacro ma leggermente inclinata in avanti. Arrivati a sfiorare il terreno con il ginocchio posteriore, risalite.