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BELLUNO | Alleghe

Paesino di montagna nel cuore delle Dolomiti, Alleghe è stata una delle pioniere nello sviluppo turistico della zona, infatti i primi alberghi risalgono alla fine dell’Ottocento e ospitarono nobili e intellettuali da tutta Europa. La zona si affaccia sull’omonimo lago, formatosi nel 1711 a seguito di una frana dal Monte Piz che ostruì il corso del fiume Cordevole, le cui acque, non potendo defluire a valle, diedero vita a un bacino naturale. Il paesino in provincia di Belluno si sporge verso la maestosa parete nord-ovest del Monte Civetta, l’unica al mondo con strapiombo verticale di oltre 1000 metri di lunghezza, che per questo motivo è chiamata dagli appassionati di arrampicata “Parete delle pareti”. La località è molto frequentata durante la stagione invernale, infatti nel 1982 è nato il Comprensorio Sciistico del Civetta che vanta 80 km di piste da sci e un totale di 25 impianti che collegano Alleghe, Selva di Cadore, Palafavera e Zoldo. Durante il periodo estivo, invece, oltre all’arrampicata e alle passeggiate, è possibile dedicarsi a percorsi in mountain bike; il più famoso è il Civetta superbike, un percorso di 37 km che dal paese sale fino a Baita Scoiattolo e poi scende di nuovo a valle.

Lo sapevi che: si dice che il campanile della chiesa di Alleghe sia crollato a causa della frana del 1771 e che nelle giornate in cui le acque sono pulite si possa vedere la punta del campanile sommerso. In realtà i documenti attestano che gran parte della chiesa venne distrutta ma il campanile rimase intatto.

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PADOVA | Monselice

Roccaforte medievale inserita nel panorama dei Colli Euganei, Monselice rientra nel complesso delle Città Murate del Veneto, infatti durante il XIV secolo fu oggetto delle mire espansionistiche di diverse famiglie e assunse le caratteristiche di una zona militare fortificata. A partire dal ‘700 la Rocca di Monselice è stata utilizzata per l’estrazione di trachite, roccia vulcanica caratterizzata da una grande resistenza, che, proprio per questo motivo, venne impiegata per la pavimentazione a masegni di Piazza San Marco a Venezia. Nel Novecento e in particolare nel secondo dopoguerra la città diventa il centro del commercio per l’intero territorio della Bassa Padovana, grazie alla fortunata collocazione geografica al centro di importanti snodi stradali e ferroviari. Uno dei luoghi di maggior interesse è il complesso monumentale religioso delle Sette Chiese che si trova sul Colle della Rocca, si tratta di un santuario giubilare costituito da sei cappelle progettate da Pietro Duodo, nobile Veneziano che ottenne da Papa Paolo V il permesso di edificare e intitolare le piccole chiese come le sette maggiori basiliche romane.

Lo sapevi che: a Monselice si trova la Villa Ca’Nani Mocenigo, sontuoso edificio tardo rinascimentale costruito verso la fine del 500. Sul muro di cinta della scalinata principale sono presenti delle statue raffiguranti dei nani, allusione al nome della famiglia veneziana che edificò Ca’Nani.

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ROVIGO | Adria

Piccola cittadina in provincia di Rovigo che ha il merito di aver dato il suo nome al Mar Adriatico, situata nella zona del Delta del Po, già nel VI secolo a.C. fungeva da porto di accesso alla pianura Padana. Il nome della città deriva dall’etrusco atrium che, oltre ad indicare la posizione ad oriente della città, ha il significato di luce. Sono stati ritrovati, ad Adria e nei dintorni, numerosi reperti archeologici importanti e unici al mondo, molti dei quali sono custoditi nel Museo Archeologico Nazionale, inaugurato nel 1961 e oggi considerato uno dei più importanti del Veneto per la ricchezza di reperti e di corredi. Il centro storico della città si sviluppa attorno a Piazza Garibaldi, su cui si affacciano la Cattedrale Vecchia e Palazzo dell’Orologio, mentre le riviere sul Canal Bianco creano una suggestiva e tipica atmosfera veneziana.

A due passi dal centro si erge la Basilica della Tomba, costruita nel VI secolo e chiamata così perché nei pressi dell’edificio è stata rinvenuta la tomba di un illustre personaggio romano, Quinto Tizio Sertoriano. L’attuale campanile della basilica, in stile veneziano, sarebbe sorto sul troncone di quello che, secondo la tradizione popolare, era “l’antico faro” romano dell’Adriatico.

Lo sapevi che: dopo la rotta della Cucca nel 589, disastrosa alluvione causata dallo straripamento del fiume Adige, le strade romane vennero distrutte. L’unica a sopravvivere fu la via Popilia, ribattezzata Romea perché percorsa dai pellegrini diretti a Roma.

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TREVISO | Possagno

Il piccolo comune in provincia di Treviso è celebre per aver dato i natali allo scultore neoclassico Antonio Canova. La città, circondata da monti a nord e sud, saprà incantare i suoi visitatori con i piccoli borghi immersi nel verde tra cui spicca il Tempio Canoviano. Progettato dall’artista a più riprese tra il 1804 e il 1818, l’edificio presenta elementi che richiamano il Partenone di Atene e il Pantheon romano. Il paesino trevigiano ospita la più grande Gipsoteca monografica d’Europa, la Gypsotheca Canoviana, che custodisce i modelli originali in gesso delle opere marmoree dello scultore. Infatti il processo artistico prevedeva più fasi di elaborazione tra cui la realizzazione dell’opera in gesso a grandezza naturale, che sarebbe servita come guida per scolpire l’opera finale. Durante la prima guerra mondiale alcuni gessi furono completamente distrutti e altri danneggiati ma, grazie alla grandiosa opera di restauro della famiglia Serafin, fu possibile riaprire la Gipsoteca ai visitatori. Nel 2022 si celebreranno i 200 anni dalla morte dell’artista, un’occasione per scoprire le meraviglie conservate a Possagno, punto di riferimento per conoscere l’artista e apprezzare i modelli dei capolavori diffusi nei più grandi musei del mondo.

Lo sapevi che: nel 2004, per la prima volta in Italia, è stata utilizzata la scansione 3D e il metodo del reverse engineering per ristrutturare le parti mancanti della statua di Paolina Borghese, che era stata danneggiata gravemente dai bombardamenti della prima guerra mondiale.

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VERONA | Soave

Questa cittadina medievale, che sorge ai piedi dei Monti Lessini, è completamente circondata da mura merlate alla ghibellina. Il comune è situato lungo l’antica via Postumia, la via consolare romana che collegava Aquileia a Genova, due dei più importanti porti nel nord della penisola. Il centro storico fu fondato nel ‘500 in epoca longobarda, da una tribù di Svevi detti ‘’Suaves’’,  da cui deriverebbe il nome della città. É nota soprattutto per il suo famoso vino, infatti le testimonianze della coltura della vite qui sono antichissime. Probabilmente, seguendo l’esempio degli Etruschi, i Veneti diedero inizio alla viticoltura e alla produzione di questo prodotto. Il Soave è considerato da alcuni il bianco per eccellenza, già gli antichi Virgilio e Svetonio lodarono questo vino poiché era uno dei preferiti dell’imperatore Augusto. Sulla piazza principale della città si affaccia il Palazzo Scaligero, edificio gotico costruito nel XIV secolo, che veniva utilizzato come residenza dai Governatori di Soave. Il Palazzo e l’annesso giardino all’italiana sono diventati la sede del Comune di Soave dopo essere stati donati dalla famiglia Zanella.

Lo sapevi che: secondo alcune testimonianze storiche Dante Alighieri soggiornò presso la città; la leggenda vuole che sia stato il celebre poeta, ospite di un banchetto al castello scaligero, a dare il nome “Soave” al paese in virtù del suo delizioso vino.

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VICENZA | Marostica

Vero gioiellino della provincia di Vicenza, è uno dei complessi medievali più importanti del Veneto, collocato in una zona pianeggiante e collinare ai piedi dell’Altopiano di Asiago.

Quando all’inizio del 1300 gli Scaligeri conquistarono il territorio vicentino, anche Marostica passò sotto il dominio di Cangrande della Scala, il quale spostò il centro storico dall’antico borgo romano-medievale all’attuale centro intramurario. Cangrande fece anche costruire i due castelli, Superiore e Inferiore, che ancora oggi sono il cuore della città. Nota anche come “città degli scacchi”, Marostica è diventata famosa per la partita a scacchi che si svolge con pedine viventi nella piazza cittadina. La tradizione si ispira ad una vicenda del 1454: due nobili guerrieri si innamorarono entrambi di Lionora, la figlia del castellano, e quest’ultimo vietò ai due contendenti di battersi a duello, imponendo loro una sfida a scacchi. Dal 1923 ogni due anni nel mese di settembre più di 600 figuranti in costume medievale, tra cavalli, dame e gentiluomini, fanno da cornice al gioco degli scacchi. Non essendo conosciute le mosse della partita originale, durante la manifestazione, il circolo scacchistico di Marostica propone una tra le più famose partite della storia degli scacchi.

Lo sapevi che: la piazza centrale della città è stata utilizzata come set, nel 2021, per il film-documentario il Vecchio e la Bambina, che narra la vita del celebre scrittore statunitense Ernest Hemingway. L’opera cinematografica vede nel cast il volto iconico di Maria Grazia Cucinotta.

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