di Martina B. Tagliapietra

Se nelle altre città l’inverno arriva con le piogge e il vento, a Venezia oltre a queste caratteristiche la stagione più fredda dell’anno assume delle vesti particolari. Il cielo, più basso che mai, avvolge l’isola di una foschia leggera che tinge la città di madreperla. La nebbia a Venezia è il filtro dell’essenziale: nelle giornate invernali in città si vedono solo le cose vicine e i campanili delle isole della laguna sono spariti dall’orizzonte. L’acqua e il cielo si confondono nei loro colori creando spazi surreali, passeggiare per Venezia è un po’ come fluttuare in una nuvola. Tutto questo perché la città nel periodo di Natale è la più incantata che mai: è il tempo dei mercatini, dei concerti di Natale, del Capodanno in piazza San Marco, della regata delle Befane e del conto alla rovescia per l’arrivo del carnevale. Eppure l’inverno a Venezia resta duro e pungente, il freddo penetra fin dentro le ossa e le maree sono ogni giorno un argomento di conversazione. Per l’isola di Venezia l’inizio della primavera è sempre stato molto atteso, tanto che fino a pochi secoli fa il capodanno veneto era spostato in avanti di tre mesi. All’epoca della Serenissima, il nuovo anno iniziava il Primo Marzo: la tradizione si rifaceva ad un’usanza precedente alla riforma del calendario Giuliano, che si proponeva di far coincidere l’anno nuovo con la primavera. Con l’intervento di Giulio Cesare del 45 a.C. tutta la penisola italiana anticipò il capodanno al primo giorno di gennaio. Venezia e i territori limitrofi continuarono a fare eccezione e rimasero fedeli alla tradizione precedente per giunta associandovi anche un’usanza del tutto singolare: la festa del batimarso. Essa consisteva in un chiassoso corteo di pentole, coperchi e strumenti rumorosi che andava in giro per la città con l’intento di far scappare l’inverno e accogliere la primavera. A partire dal 1582, con la riforma del calendario gregoriano, Venezia rimase davvero l’unica a non uniformarsi: nell’isola l’undicesimo mese dell’anno coincideva con il primo dell’anno successivo per il resto dell’Europa. In questo modo, gennaio 1600 a Venezia, era in realtà gennaio 1601 per chi viveva poco distante. Per ovviare a datazioni fuorvianti e problematiche, i veneziani iniziarono ad appuntare accanto alla data M.V., ossia More Veneto. Dal 1797 con l’arrivo di Luigi Bonaparte nell’Italia settentrionale il calendario More Veneto scomparve definitivamente uniformando l’inizio dell’anno al primo gennaio in tutto il territorio. Anche se in alcune tradizioni locali è rimasta traccia della festa del batimarso, la notte di San Silvestro a Venezia oggi si festeggia davvero in grande stile.Nel bacino di San Marco il cielo si dipinge di fuochi colorati e si dà vita a dei sentiti festeggiamenti. Non ci resta che accogliere l’anno nuovo, così come fanno i veneziani oggi, con tanta pazienza, nell’attesa del ritorno della bella stagione ma anche con tanta gioia per un grande evento in città.

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La pista di pattinaggio

Campo San Polo, al centro dell’omonimo sestiere, per tutti i Veneziani rappresenta il punto d’incontro fondamentale per svolgere un’attività tipica del periodo invernale: il pattinaggio sul ghiaccio. Qui è possibile noleggiare dei pattini sul posto per poter indossare uno dei simboli dell’inverno e divertirsi in coppia o in compagnia. Campo San Polo è una tappa obbligata del nostro tour natalizio di Venezia perché ricchissima di addobbi, passare di qui significa immergersi in una vera atmosfera natalizia. 

I mercatini

I mercatini a Venezia nel periodo di Natale sono davvero moltissimi. Senza tener conto di tutti quelli dislocati nel territorio di Mestre e dell’entroterra e di quelli che fioriscono nelle isole, delle tappe imperdibili per immergersi in dei veri e propri villaggi di Natale sono Campo Santo Stefano e l’Arsenale. Qui potete trovare fantastiche idee e tutto quello che vi serve per i vostri regali: i mercatini con le loro casette in legno sono solo uno dei diversi modi per apprezzare la città sotto Natale.

I presepi

Tra dicembre e gennaio Venezia può vantare un buon numero di presepi di diversissimo tipo. Se per vederne uno realistico occorre andare alla Chiesa dei Frari, alla Chiesa degli Scalzi si può ammirare un presepe realizzato con la collaborazione dei maestri vetrai di Murano. Tra i tanti il più suggestivo è forse il presepe sull’acqua ubicato in laguna: qui le circa quaranta forme che lo compongono emergono in base alle maree e rappresentano un vero e proprio intreccio tra il clima natalizio e la particolarità del nostro territorio.

L’albero di Natale

Anche quest’anno l’albero di Natale della città storica di Venezia sarà posizionato in piazzetta San Marco. Si tratta dello spazio vicino all’omonima piazza che guarda al bacino di San Marco e che si trova precisamente tra Palazzo Ducale e la biblioteca Marciana. Il simbolo di Natale, come da tradizione, ritorna nuovamente proprio in uno dei luoghi più tipici di Venezia, il primo a subire l’alzarsi della marea: questa installazione natalizia negli anni è ormai divenuta una vera e propria istituzione per l’isola.  

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Pubblicato da: Redazione il 2/12/2024

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