Panettone o pandoro?

E tu di che dolce sei?

Ogni Natale si ripresenta puntuale questo dilemma. Ci sono i fanatici del pandoro, con la sua tipica consistenza soffice, e gli appassionati del panettone, divisi a loro volta tra candidi sì e candidi no. Che vinca uno o l’altro, questi due squisiti dolci natalizi non mancano mai sulle tavole degli italiani e non solo.

Origini

Il nome “pandoro” si pensa possa dipendere dalla combinazione di ‘pane’, data la lievitazione naturale, e ‘oro’, visto il caratteristico colore giallo della pasta dato dalle uova. Veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani insieme al “nadalin”. L’origine del panettone è molto più bizzarra perché si racconta che lo sguattero Toni, per salvare il cuoco che aveva bruciato il dolce alla sontuosa cena di Natale di Ludovico il Moro, propose di servire agli invitati una sua invenzione, ideata a partire dai pochi ingredienti rimasti in dispensa. Il “Pan de Toni” fu un successo e diventò così il dolce simbolo delle cene natalizie.

Quali sono le differenze tra i due dolci?

L’impasto del panettone contiene scorze di agrumi canditi e uvetta, mentre il pandoro contiene aromi di vaniglia o vanillina e solitamente si ricopre di zucchero a velo. La forma, che nel panettone è tipicamente a cono rotondo, nel pandoro è con sezione a stella, e la crosta, assente nel pandoro, è caratteristica invece del panettone. Oggi è possibile gustare il pandoro in diverse versioni, per esempio farcito con crema pasticcera o ricoperto da uno strato di cioccolato, come pure il panettone nelle sue varianti con glassa, senza canditi o uvetta, ripieno di crema, gelato o cioccolato.

Cosa hanno in comune?

Dal 2005 solo chi rispetta determinate regole di produzione, che riguardano gli ingredienti e la formulazione dell’impasto, può denominare i propri prodotti con questi nomi. Nonostante ciò, panettone e pandoro restano i dolci più apprezzati e anche più imitati all'estero, soprattutto oltreoceano.