Martina Priviero è una scrittrice eclettica, irriverente, graffiante. Inizia poco più di tre anni fa, quasi per gioco, questa professione non facile, ma che oramai la veste come una seconda pelle. La scrittura è il rifugio dell’anima per lei, un po’ come la casa delle bambole lo è per una bimba.
Il suo primo romanzo è di genere erotico, come i due che seguiranno. Poi decide di alzare il tiro redigendo la propria biografia, che la mette ancor più a nudo. Ma lei le maschere le indossa solo a carnevale, e del giudizio altrui mai le è importato. Perché leggere un suo romanzo? Il motivo è presto che detto! Riesce ad arrivare al cuore delle persone attraverso i protagonisti delle storie, narrando delle loro emozioni, che null’altro sono semplici sentimenti vissuti costantemente ogni giorno dagli svariati individui che abitano il globo. Lei pensa che la dote fondamentale per approcciarsi a questo mestiere sia quella di essere dotati di una forte empatia, perché la sensibilità del proprio sentire è essenziale per far arrivare al lettore tutto ciò che la abita.
Il suo ultimo lavoro si intitola Delitto a Jesolo, e tratta una storia vera.