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22 | Scoperte incantevoli
Scoperte incantevoli
Buon 90esimo compleanno, Jesolo!
di Manuel Pavanello
utti noi amiamo festeggiare le ri- coda a freccia. Tutti abbiamo sentito menzio- “Drago Jesolo” il passo è breve.
correnze perché sono momenti di nare almeno una volta Piazza Drago oppure
svago tra le varie difficoltà della vita. valle Dragojesolo...ma cosa ci lega a questo È fondamentale evidenziare che il drago ha te-
TQuest’anno ricorrono i 90 anni esatti animale fantastico? sta equina. L’antico nome cittadino era Equi-
del nome e dello stemma comunale jesolano e, lium, derivante dal venetico ekvo e dal latino
per questa occasione, impareremo a conoscer- Valle Drago Jesolo è un’area naturale di qua- equus, cioè “cavallo”, anche se non è certo se
lo meglio. si 1200 ettari trasformata dalla Serenissima nel nostro territorio si allevassero equini op-
Repubblica di Venezia in una valle di caccia e pure fosse “solo” un punto di passaggio dei
L’elemento centrale è lo scudo azzurro (colore pesca per i nobili e i ricchi attraverso un siste- medesimi per il commercio.
della fermezza) che contiene un drago rosso ma di chiuse. Nel dialetto veneto “cacciare” si
(colore nobiliare) avente testa equina, dorso dice trar e da qui deriva il nome -documenta- Il dorso ricorda quello di un dinosauro e sim-
dinosaurico, postura da cavalluccio marino e to- “Valle del Traco Jexolo”. Da Traco Jexolo a boleggia il periodo di sostanziale decadenza
della nostra località dal Basso Medioevo con-
trapposto al riscatto definitivo nei primi de-
cenni del XX secolo, quando Jesolo è diventato
un luogo adatto alle cure elioterapiche e alla
balneazione. La fisionomia di cavalluccio ma-
rino indica proprio questo.
Le ali da pipistrello in araldica rappresentano
aiuto e sicurezza reciproca poichè questi ani-
maletti si aiutano vicendevolmente se distur-
bati. Inoltre, pare che il loro volo attorno alla
casa scongiurasse i malefici. Infine, la coda cul-
minante con una freccia direzionale è simbolo
di capacità offensiva e di movimento verso un
obiettivo. Il drago è sormontato da una corona
“muraria” o “turrita” dorata, perchè già nel
Medioevo il nostro Comune aveva il titolo di
“Città” e ciò la distingueva rispetto ai semplici
villaggi rurali.
Completano il tutto una fronda di alloro (sim-
bolo di nobiltà) e una di quercia (simbolo di
fortezza e volitività) annodate con un fiocco
tricolore italiano nella parte inferiore.
Accanto al blasone ufficiale, nel corso del tem-
po si sono affiancati altri loghi che rispecchia-
no altri momenti dello sviluppo comunitario.
Infatti, negli anni ’50, Jesolo era una località
turistica in pieno fermento economico e urba-
nistico. In questa compagine si preferì un logo
raffigurante il salvagente con testa di papero,
a sottolineare il servizio di salvamento attivo
lungo il litorale per garantire la sicurezza dei
bagnanti in stile family-friendly. Dal 2014, la
nostra città è identificata anche da un logo più
moderno costituito da una “i” quattrocentesca
maiuscola (uguale all’omografa inglese “J”) se-
guita da un punto fermo: si tratta della figura
stilizzata di una persona che si tuffa.
Sono passati e passeranno decenni, cambie-
ranno le persone e pure l’assetto urbano ma
ciò che rimarrà sempre immutabile è il legame
indissolubile tra Jesolo e il mare.