

di Marta Zugarelli | Storica dell’arte specializzata in arte contemporanea
Al Museo de la Chartreuse di Douai è stato recentemente rivisto un ritratto conservato dal 1857, ora attribuito a Lavinia Fontana, pioniera dell’arte rinascimentale italiana. L’opera, che raffigura un gentiluomo, sua figlia e una serva, si distingue per l’eleganza e i dettagli raffinati: il padre, vestito di nero con colletto plissettato, siede accanto alla bambina che gli porge dei fiori, mentre dietro una domestica depone un cesto di frutta. Philippe Costamagna, esperta di arte fiorentina e romana, sottolinea come il quadro sia “palesemente italiano, bolognese nello spirito”. In passato si pensava fosse opera del fiammingo Pieter Pourbus, ma ora si riconosce la mano di Lavinia Fontana, tra le prime artiste donne professioniste in Occidente. La sua formazione derivò da ragioni economiche: il padre manierista vedeva nella figlia minore una speranza di sostentamento; il matrimonio con Gian Paolo Zappi le aprì nuove strade come ritrattista di talento, nota per la precisione nei dettagli soprattutto nelle acconciature e negli abiti femminili. La sua versatilità si manifestò anche in soggetti mitologici e sacri, contribuendo a consolidare la sua fama nel Seicento. Il dipinto, donato nel 1857 e ancora in restauro, sarà presto esposto in concomitanza con la mostra su Nicolas-Guy Brenet, testimonianza di come il restauro e la ricerca possano riscoprire voci silenziose della storia dell’arte, ampliando il nostro sguardo sulla figura di Fontana, tra le prime artiste professioniste d’Europa.
In foto: Ritratto di un gentiluomo, sua figlia e una cameriera di Lavinia Fontana al Museo della Chartreuse di Douai, Francia, 2025
Pubblicato da: Redazione il 13/05/2025