di Liliana Terranova
La forma della tavola è importante a seconda dell’occasione e dello spazio disponibile ma qualunque sia, ovale, tonda, quadrata, è necessario sia adeguata, in dimensioni, al numero di ospiti. La regola principale è che ogni invitato debba avere il suo spazio: calcoleremo circa 60/80 centimetri, per ogni commensale.
Come insegniamo all’Accademia del Cerimoniale nei nostri corsi, per essere un buon padrone di casa, occorre voler bene ai propri ospiti, prevedere i posti a sedere comodi, le stoviglie piacevoli, il menu generoso ma non eccessivo, tovaglia e tovaglioli morbidi e ben stirati!
Avete mai pensato perché diciamo la tavola se quello che apparecchiamo è un tavolo? Il termine tavola deriva dal Medioevo, quando, per preparare un banchetto, si prendevano alcune tavole di legno “mensae” si appoggiavano sopra a dei cavalletti e così la festa aveva inizio!
La tavola è una protagonista fondamentale per la riuscita di un invito, assieme alla scelta delle portate, dei vini e, non da meno, all’armonia degli invitati. Diceva Arthur Inch, famoso maggiordomo inglese, vissuto nel secolo scorso, che prestò servizio nelle famiglie più blasonate inglesi – reali compresi – “Non c’è vista migliore che quella di una tavola ben apparecchiata”.
Una tavola sapientemente preparata è un piacere in più che esalta il godimento di un cibo appetitoso e ben curato, accompagnato da un buon vino e una conversazione garbata.
L’allestimento della tavola, un tempo sovraccarico di oggetti e decorazioni è, via via, diventato sempre meno complesso; si apprezza molto di più una tavola preparata con cura, minimale ma chic.